Dopo alcune settimane di silenzio il centrodestra stringe i tempi sulla maternità surrogata come reato universale. Dopo l’attenuarsi delle polemiche seguite alla circolare del ministero dell’Interno di vietare le trascrizione all’anagrafe dei genitori intenzionali dei bambini di coppie omogenitoriali, la proposta di legge in materia, a prima firma di Carolina Varchi (FdI) che ne è anche relatrice, è in discussione in commissione Giustizia alla Camera e mercoledì ci sarà il voto sugli emendamenti, una ventina, tutti di opposizione tranne uno della Lega che aumenta le pene per chi la pratica o la pubblicizza all’estero. “L’arrivo in Aula alla Camera sarà calendarizzato per giugno, sto lavorando per questo” conferma Varchi. Tra gli emendamenti c’è quello di Forza Italia che prevede il carcere da uno a tre anni e multa da 600mila a un milione di euro per chi, all’estero “in qualsiasi forma, realizza, organizza o pubblicizza la commercializzazione di gameti o di embrioni o la surrogazione di maternità”. L’emendamento, l’unico di maggioranza, è a prima firma di Tommaso Antonino Calderone.

Il dibattito sulla gestazione per altri era stato innescato da una sentenza dello scorso 30 dicembre delle sezioni Unite della Cassazione che respingeva il ricorso di due papà il cui figlio era nato in Canada. Il verdetto stabilisce che soltanto il padre biologico, quello che ha donato il seme in una maternità surrogata, può essere registrato all’anagrafe come genitore. In seguito a questa decisione gli uffici dell’anagrafe – a partire da quello di Milano – hanno ricevuto l’indicazione di non trascrivere il genitore non biologico. Una indicazione che ha coinvolto anche le coppie formate da mamme che non hanno bisogno che una donna porti avanti la gravidanza. In alcuni casi la procura di Milano – recependo la sentenza della Suprema corte – ha impugnato le trascrizione avvenute dopo la fine di dicembre. Per questi casi si sono tenute nei giorni scorsi le udienze e si attende la decisione dei giudici. La maternità surrogata è vietata in Italia in base alla legge 194, per queste le coppie anche eterosessuali (che sono la maggioranza) vanno all’estero dove la procedura è legalizzata e regolamentata con paletti molto rigidi. Introdurre quindi una norma che punisce il ricorso all’estero di fatto impedisce alle coppie omogenitoriali o alle coppie con problemi di fertilità o altre patologie di poter avere un figlio.

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