L’alluvione ha messo in ginocchio anche le scuole della Romagna. Da lunedì, da quando le piogge hanno sconvolto il territorio provocando morti e incalcolabili danni, scorso la maggior parte (a Brisighella, Casola Valsenio, Castel Bolognese, Cervia, Cesena, Faenza, Imola, Ravenna, Riolo Terme, Solarolo) sono chiuse e non c’è certezza che da tutte le parti domani, 22 maggio, possano riaprire. A Cesena si sta pensando di far tornare tra i banchi solo gli alunni dell’infanzia, della primaria e della secondaria di primo grado, lasciando a casa gli studenti delle superiori che spesso arrivano da fuori e ora non hanno possibilità di muoversi. Nella città della biblioteca Malatestiana (non toccata dall’esondazione), così come in altre zone del ravennate e di Forlì non solo sono chiuse le scuole, ma sono sospese le lezioni perché molti studenti non hanno nemmeno la possibilità di collegarsi in Rete. “C’è chi – racconta a ilfattoquotidiano.it la dirigente del comprensivo di Gatteo, Imelda Lambertini – non ha più nemmeno un calzino”.
La situazione è critica nelle zone più interne, attorno alla città dei mosaici patrimonio dell’Unesco: “Nell’area sette – racconta l’assessore al decentramento Federica Moschini mentre sta effettuando un sopralluogo – nei pressi di San Pietro in Vincoli, ci sono frazioni ancora irraggiungibili. A Fornace Zarattini, non siamo riusciti a mettere piede. Non siamo in grado nemmeno di capire, in quei luoghi, se le scuole sono agibili, se hanno subito danni. Sono ore molto critiche”. Impensabile qualsiasi tipo di didattica a distanza: “Qui c’è gente che non ha più nulla: da dove si collega? Con cosa?”. Carlo Verona, assessore alla Cultura del Comune di Cesena, da tre giorni è perennemente al telefono: “Ora abbiamo timore per le frane, sembra che ve ne siano attorno alle colline, di cui ben trecento attive. Con il sindaco stiamo monitorando la situazione minuto per minuto per capire che fare alla volta di lunedì. Molti ragazzi sono qui con la pala in mano”. L’assessore si dice colpito soprattutto dalla solidarietà ricevuta dai giovani di tutt’Italia: “Abbiamo in città 4-5 mila volontari, tutti ragazzi tra i sedici e i vent’anni. Stanno lavorando come matti per ripulire case e cantine. Grazie anche a loro, martedì prossimo la città potrebbe tornare alla normalità”. Intanto, proprio a Cesena, uno dei gioielli della città è stato colpito. Si tratta dell’abbazia di Santa Maria del Monte: è crollata una parte del muro perimetrale del monastero.
A darsi da fare sono tanti presidi e docenti. Lambertini, nonostante non abbia avuto danni alle scuole, sa di famiglie iscritte al suo comprensivo che si sono ritrovate sommerse dall’acqua: “Le lezioni sono state sospese per verificare lo stato delle strutture. Ci hanno avvertiti che sarebbe caduta una quantità d’acqua pari a quella che arriva dal cielo in un anno. Stiamo facendo tutto il possibile per andare incontro ai ragazzi in difficoltà: io stessa ho acquistato del materiale didattico e alcuni docenti si sono già messi in contatto con le case editrici per avere libri in omaggio”. In Romagna, lunedì sarà difficile riaprire con regolarità perché molti docenti rimangono isolati. Lo sa bene Monia Baravelli, dirigente del quinto circolo di Cesena dove fortunatamente le scuole non sono state colpite: “Il problema è avere tutti gli insegnanti e i collaboratori. C’è una bella “gara” di solidarietà tra loro: alcuni sono disposti a fare gratuitamente ore in eccedenza. So che ci sono più problemi ai circoli secondo e settimo”. Gianluca Dradi, preside al liceo “Nervi – Severini” a Ravenna, nei giorni scorsi ha inviato una lettera ai suoi docenti chiedendo loro di collegarsi volontariamente e, ove possibile, con i ragazzi per tenere i contatti e garantire a chi dovrà fare l’esame di Stato un po’ di ripasso: “Le scuole in città – dice – non hanno subito alcun danno ma siamo assediati. Ravenna è il comune più esteso d’Italia dopo Roma, dobbiamo tenerne conto”.
Una situazione confermata dall’assessore all’Istruzione Fabio Sbaragli: “Abbiamo fatto monitoraggio scuola per scuola, salvo alcuni posti che non siamo riusciti a raggiungere, e non abbiamo scuole danneggiate in maniera importante. Vorremmo riaprire dalla metà della prossima settimana, ma tutto dipende dai collegamenti, dalla possibilità del personale di raggiungere la sede di lavoro. Altra questione: la mensa scolastica che dev’essere organizzata per tempo”. Non solo: alcune scuole in questi giorni hanno fatto da hub e ora serve una igienizzazione. Oggi (domenica 21 maggio) è previsto un incontro con Ufficio scolastico regionale e prefettura per capire come muoversi in maniera coordinata. A Faenza, invece, è stata un’odissea. A raccontare al nostro giornale le terribili dieci ore trascorse sotto l’acqua è Mariangela Melandri, insegnante nella scuola d’infanzia Europa: “E’ stato un film dell’orrore. La maggior parte delle nostre scuole sono state graziate ma l’infanzia “Girasole” del comprensivo “Matteucci” è stata sommersa così come l’acqua ha raggiunto alcuni laboratori dell’Itis della città. Due quartieri, Mezzo Borgo Durbecco e la zona di via Renaccio, sono distrutti. Modigliana, così come Lugo di Ravenna, sono a pezzi. Lì le scuole dovrebbero restare chiuse fino a fine anno, perché non c’è più nulla”.
Domattina le scuole saranno ancora chiuse in città e negli altri cinque Comuni dell’Unione della Romagna Faentina (Brisighella, Casola Valsenio, Castel Bolognese, Riolo Terme, Solarolo). Unico aspetto positivo, la solidarietà: “Nei prossimi giorni i miei figli e i professori andranno a spalare insieme”. A Forlì molti istituti resteranno senza alunni e docenti: il plesso “Raggi” di Roncadello, il “Vallicelli”, il “Fiorini’, il plesso “Pettirosso” di Villafranca, e l’ “Aeroplano” di San Martino in Villafranca. Chiusi anche l’istituto professionale di agraria “Ruffilli”, sede di Roncadello; due scuole dell’infanzia e due della primaria. Non rientreranno in aula nemmeno i ragazzi della scuola secondaria di primo grado “G. Mercuriale”, il nido comunale “Aquilone” e la – paritaria c “Quadrifoglio” mentre le classi della scuola “Maroncelli” verranno trasferire in sede centrale alla Dante Alighieri. A riaprire regolarmente, dopo la chiusura da lunedì scorso, sono solo gli istituti di Imola.
Scuola
Alluvione, scuole chiuse e docenti isolati: “Dad? C’è chi non ha più nulla: come si collega?”. E migliaia di studenti diventano volontari
L’alluvione ha messo in ginocchio anche le scuole della Romagna. Da lunedì, da quando le piogge hanno sconvolto il territorio provocando morti e incalcolabili danni, scorso la maggior parte (a Brisighella, Casola Valsenio, Castel Bolognese, Cervia, Cesena, Faenza, Imola, Ravenna, Riolo Terme, Solarolo) sono chiuse e non c’è certezza che da tutte le parti domani, 22 maggio, possano riaprire. A Cesena si sta pensando di far tornare tra i banchi solo gli alunni dell’infanzia, della primaria e della secondaria di primo grado, lasciando a casa gli studenti delle superiori che spesso arrivano da fuori e ora non hanno possibilità di muoversi. Nella città della biblioteca Malatestiana (non toccata dall’esondazione), così come in altre zone del ravennate e di Forlì non solo sono chiuse le scuole, ma sono sospese le lezioni perché molti studenti non hanno nemmeno la possibilità di collegarsi in Rete. “C’è chi – racconta a ilfattoquotidiano.it la dirigente del comprensivo di Gatteo, Imelda Lambertini – non ha più nemmeno un calzino”.
La situazione è critica nelle zone più interne, attorno alla città dei mosaici patrimonio dell’Unesco: “Nell’area sette – racconta l’assessore al decentramento Federica Moschini mentre sta effettuando un sopralluogo – nei pressi di San Pietro in Vincoli, ci sono frazioni ancora irraggiungibili. A Fornace Zarattini, non siamo riusciti a mettere piede. Non siamo in grado nemmeno di capire, in quei luoghi, se le scuole sono agibili, se hanno subito danni. Sono ore molto critiche”. Impensabile qualsiasi tipo di didattica a distanza: “Qui c’è gente che non ha più nulla: da dove si collega? Con cosa?”. Carlo Verona, assessore alla Cultura del Comune di Cesena, da tre giorni è perennemente al telefono: “Ora abbiamo timore per le frane, sembra che ve ne siano attorno alle colline, di cui ben trecento attive. Con il sindaco stiamo monitorando la situazione minuto per minuto per capire che fare alla volta di lunedì. Molti ragazzi sono qui con la pala in mano”. L’assessore si dice colpito soprattutto dalla solidarietà ricevuta dai giovani di tutt’Italia: “Abbiamo in città 4-5 mila volontari, tutti ragazzi tra i sedici e i vent’anni. Stanno lavorando come matti per ripulire case e cantine. Grazie anche a loro, martedì prossimo la città potrebbe tornare alla normalità”. Intanto, proprio a Cesena, uno dei gioielli della città è stato colpito. Si tratta dell’abbazia di Santa Maria del Monte: è crollata una parte del muro perimetrale del monastero.
A darsi da fare sono tanti presidi e docenti. Lambertini, nonostante non abbia avuto danni alle scuole, sa di famiglie iscritte al suo comprensivo che si sono ritrovate sommerse dall’acqua: “Le lezioni sono state sospese per verificare lo stato delle strutture. Ci hanno avvertiti che sarebbe caduta una quantità d’acqua pari a quella che arriva dal cielo in un anno. Stiamo facendo tutto il possibile per andare incontro ai ragazzi in difficoltà: io stessa ho acquistato del materiale didattico e alcuni docenti si sono già messi in contatto con le case editrici per avere libri in omaggio”. In Romagna, lunedì sarà difficile riaprire con regolarità perché molti docenti rimangono isolati. Lo sa bene Monia Baravelli, dirigente del quinto circolo di Cesena dove fortunatamente le scuole non sono state colpite: “Il problema è avere tutti gli insegnanti e i collaboratori. C’è una bella “gara” di solidarietà tra loro: alcuni sono disposti a fare gratuitamente ore in eccedenza. So che ci sono più problemi ai circoli secondo e settimo”. Gianluca Dradi, preside al liceo “Nervi – Severini” a Ravenna, nei giorni scorsi ha inviato una lettera ai suoi docenti chiedendo loro di collegarsi volontariamente e, ove possibile, con i ragazzi per tenere i contatti e garantire a chi dovrà fare l’esame di Stato un po’ di ripasso: “Le scuole in città – dice – non hanno subito alcun danno ma siamo assediati. Ravenna è il comune più esteso d’Italia dopo Roma, dobbiamo tenerne conto”.
Una situazione confermata dall’assessore all’Istruzione Fabio Sbaragli: “Abbiamo fatto monitoraggio scuola per scuola, salvo alcuni posti che non siamo riusciti a raggiungere, e non abbiamo scuole danneggiate in maniera importante. Vorremmo riaprire dalla metà della prossima settimana, ma tutto dipende dai collegamenti, dalla possibilità del personale di raggiungere la sede di lavoro. Altra questione: la mensa scolastica che dev’essere organizzata per tempo”. Non solo: alcune scuole in questi giorni hanno fatto da hub e ora serve una igienizzazione. Oggi (domenica 21 maggio) è previsto un incontro con Ufficio scolastico regionale e prefettura per capire come muoversi in maniera coordinata. A Faenza, invece, è stata un’odissea. A raccontare al nostro giornale le terribili dieci ore trascorse sotto l’acqua è Mariangela Melandri, insegnante nella scuola d’infanzia Europa: “E’ stato un film dell’orrore. La maggior parte delle nostre scuole sono state graziate ma l’infanzia “Girasole” del comprensivo “Matteucci” è stata sommersa così come l’acqua ha raggiunto alcuni laboratori dell’Itis della città. Due quartieri, Mezzo Borgo Durbecco e la zona di via Renaccio, sono distrutti. Modigliana, così come Lugo di Ravenna, sono a pezzi. Lì le scuole dovrebbero restare chiuse fino a fine anno, perché non c’è più nulla”.
Domattina le scuole saranno ancora chiuse in città e negli altri cinque Comuni dell’Unione della Romagna Faentina (Brisighella, Casola Valsenio, Castel Bolognese, Riolo Terme, Solarolo). Unico aspetto positivo, la solidarietà: “Nei prossimi giorni i miei figli e i professori andranno a spalare insieme”. A Forlì molti istituti resteranno senza alunni e docenti: il plesso “Raggi” di Roncadello, il “Vallicelli”, il “Fiorini’, il plesso “Pettirosso” di Villafranca, e l’ “Aeroplano” di San Martino in Villafranca. Chiusi anche l’istituto professionale di agraria “Ruffilli”, sede di Roncadello; due scuole dell’infanzia e due della primaria. Non rientreranno in aula nemmeno i ragazzi della scuola secondaria di primo grado “G. Mercuriale”, il nido comunale “Aquilone” e la – paritaria c “Quadrifoglio” mentre le classi della scuola “Maroncelli” verranno trasferire in sede centrale alla Dante Alighieri. A riaprire regolarmente, dopo la chiusura da lunedì scorso, sono solo gli istituti di Imola.
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Roma, 25 feb. (Adnkronos) - L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha avviato un’istruttoria nei confronti di Atac per possibile pratica commerciale scorretta. L’istruttoria riguarda la qualità e la quantità dei servizi erogati nel triennio 2021-2023 rispetto a quanto previsto dal contratto di servizio con il Comune di Roma e prospettato ai consumatori anche attraverso la Carta della Qualità dei Servizi del Trasporto Pubblico. Lo comunica l'Antitrust in una nota.
In particolare, Atac avrebbe sistematicamente disatteso gli obiettivi relativi alla regolarità del servizio di trasporto di superficie e del trasporto metropolitana, ai presidi di sicurezza delle stazioni metropolitane, al funzionamento di ascensori, montascale e scale/tappeti mobili, nonché all’illuminazione delle stazioni della metropolitana.
A fronte del presunto mancato raggiungimento di questi obiettivi, Atac non sembrerebbe aver assunto misure correttive adeguate a colmare le ripetute carenze, né misure di adeguamento e/o di rimborso parziale delle tariffe applicate, in considerazione dei potenziali disagi arrecati ai consumatori. Ieri i funzionari dell’Autorità hanno svolto un’ispezione presso la sede della società Atac con l’ausilio del Nucleo speciale Antitrust della Guardia di finanza.
Roma, 25 feb. (Adnkronos) - "Se Cdu e Socialisti pensano di fare finta di niente, andando al governo confermando un inciucio fallimentare, non faranno il bene dell’Europa. Il voto di Afd, scelta da tantissimi giovani, è un voto di speranza, un voto che guarda al futuro. Per paura di Afd, la Cdu-Csu aveva espresso posizioni molto chiare che ora dovrà rimangiarsi per cercare un accordo con i Socialisti che, come un Pd qualunque, hanno straperso ma vogliono le poltrone come se nulla fosse. Per l’Europa sarebbe un pessimo segnale". Lo dice il vicepresidente del Consiglio e segretario della Lega, Matteo Salvini, in un'intervista a 'Libero'.
"Il cordone sanitario -aggiunge- non porta bene a chi lo fa, in Europa hanno tentato la stessa cosa contro la Lega e i nostri alleati, e hanno ottenuto che i Patrioti siano cresciuti in tutti i Paesi diventando terzo Gruppo a Bruxelles. Ormai Popolari e Socialisti sono chiusi in un bunker, perennemente sconfitti ma incapaci di vedere la realtà. Eppure continuo a sperare che le forze di centrodestra siano in grado di unirsi contro le sinistre, come da insegnamento di Silvio Berlusconi abbiamo il dovere di dialogare con tutte le forze alternative alle sinistre che spingono per l’immigrazione selvaggia, per la cancellazione delle nostre identità, della nostra agricoltura e del nostro lavoro".
Torino, 25 feb. (Adnkronos) - Oltre 100 persone indagate per traffico di stupefacenti e altri reati commessi all’interno delle carcerari. Una vasta operazione dei carabinieri del Comando provinciale di Torino, insieme al Nucleo investigativo regionale della Polizia penitenziaria di Torino, è in corso da stamattina presto nelle province di Torino, Alessandria, Biella, Vercelli, Cuneo, Sassari, Savona Imperia e Modena, con perquisizioni sia in abitazioni che in istituti di pena.
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "Io sono un artista libero, non mi sono mai schierato politicamente". Così Simone Cristicchi, ospite a 'Maschio Selvaggio' su Rai Radio 2, risponde alla conduttrice Nunzia De Girolamo quando fa notare al cantautore romano come la canzone sanremese 'Quando sarai piccola' sia piaciuta tanto a Elly Schlein quanto a Giorgia Meloni.
"Si tende sempre a identificare gli artisti politicamente, la musica invece non ha fazioni, non ha colori. Devo dire che tu hai messo insieme la destra e la sinistra", ha detto De Girolamo al cantautore arrivato quinto nella classifica finale. "Questo mi fa sorridere - ha confessato Cristicchi - sono molto contento di questo apprezzamento bipartisan, o anche super partes, che ha generato la mia canzone. Io sono sempre stato un artista libero, non mi sono mai schierato politicamente, proprio perché volevo che la mia musica e la mia arte potesse arrivare a tutti ed è giusto che sia così".
"Ovviamente ho le mie idee, come tutti, non le rinnego e non mi vergogno di esternarle quando è il momento e quando ho voglia, però - ha concluso il cantautore - sono veramente contento di aver fatto questa canzone che sia piaciuta più o meno a tutti".
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "Il caro bollette è un problema sempre più grave, che non possiamo più far finta di non vedere. Paghiamo le bollette più care d’Europa, che a sua volta paga le bollette più alte tra i competitor internazionali. Siamo i più tartassati tra i tartassati, con un evidente danno alla competitività delle imprese e al potere di acquisto delle famiglie. I lavoratori, in particolare, pagano questi aumenti tre volte: la prima in casa quando arriva la bolletta, la seconda perché le aziende devono metterli in cassa integrazione poiché con l’energia alle stelle perdono produttività, la terza perché l’energia spinge a rialzo l’inflazione e i prodotti nel carrello della spesa costano di più". Lo dice Annalisa Corrado della segreteria del Partito Democratico.
"Agire è possibile e doveroso. Possiamo farlo subito, a partire dalla protezione dei soggetti vulnerabili, oltre 3 milioni e mezzo di utenti, per il quali il governo vuole bandire aste che sarebbero una iattura. Bisogna fermarle immediatamente e riformare piuttosto l’acquirente unico, che al momento gestisce il servizio di tutela della vulnerabilità, perché possa tornare a stipulare i contratti pluriennali di acquisto, agendo come vero e proprio gruppo d’acquisto".
"È necessario inoltre agire ad ogni livello possibile per disaccoppiare il prezzo dell’energia da quello del gas: occorre lavorare ad una riforma europea dei mercati, scenario non immediato, agendo però contemporaneamente ed immediatamente per un “disaccoppiamento di fatto”, come quello che si potrebbe attuare supportando i contratti pluriennali con i produttori di energia da fonti rinnovabili (PPA, Power purchase agreement). Dovremmo prendere esempio dalla Spagna di Sanchez, inoltre, che ha imposto un tetto al prezzo del gas, ottenendo risultati brillanti che hanno trainato la ripresa d’industria ed economia. Dobbiamo fare di più e meglio per la transizione energetica per liberarci dalla dipendenza del gas: oltre ad insistere su sufficienza energetica ed elettrificazione dei consumi, dobbiamo agire ad ogni livello perché la quota di energia da fonti rinnovabili nel nostro mix di produzione cresca: questo è l’unico modo strutturale di far penetrare il beneficio in bolletta del basso costo delle energie pulite".
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - “Allarmano e inquietano gli atti violenti rivolti in questi giorni contro le Forze dell’Ordine, a loro va la nostra piena solidarietà”. Lo dichiara la deputata di Italia Viva Maria Elena Boschi dopo gli incendi dolosi che hanno coinvolto questa mattina il commissariato e la Polstrada di Albano Laziale e nei giorni scorsi il comando della Compagnia dei carabinieri di Castel Gandolfo.
“Auguriamo agli agenti intossicati una pronta guarigione. Nell’attesa che sia fatta chiarezza sulle dinamiche e che i responsabili siano consegnati alla giustizia, non possiamo che schierarci senza indugio al fianco di chi ogni giorno si impegna per la sicurezza delle cittadine e dei cittadini”, conclude.
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "Le bollette energetiche di famiglie e imprese sono alle stelle. Meloni ha fischiettato per mesi, ignorando anche le nostre proposte. E oggi annuncia il rinvio di un Cdm promesso ormai due settimane fa. Non avevano detto di essere 'pronti'?". Lo ha scritto sui social Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati.