La vittoria molto ampia dei conservatori di Nea Dimokratia, guidati dal premier uscente Kyriakos Mitsotakis, non basterà alla Grecia per avere subito un governo. Il partito di maggioranza relativa ha ottenuto il 41,1% dei voti, che gli garantirebbero 145 seggi al parlamento: un vantaggio molto ampio su tutti i rivali, ma non abbastanza per governare da solo (la maggioranza assoluta è di 151 seggi). Complice il sistema elettorale, quindi, Mitsotakis rinuncerà al mandato per formare un esecutivo e attenderà il secondo turno, quando le regole elettorali permetteranno di governare da soli ripetendo il risultato di oggi. La sinistra di Syriza dell’ex presidente del Consiglio Alexis Tsipras si ferma al 20% (71 seggi), perdendo più di dieci punti rispetto alle scorse elezioni generali del 2019 (quando aveva raccolto il 31,5%) mentre i socialisti del Pasok arrivano all’11,6%, tre punti in più di quattro anni fa. (41 seggi). Entreranno in parlamento anche il Partito comunista di Grecia (Kke), che ha raccolto il 7,2% (26 seggi), e la destra di Elliniki Lysi (Soluzione greca), al 4,5%. Nessun eletto invece per Diem25, il partito dell’ex ministro delle Finanze anti-austerity Yanis Varoufakis, che non va oltre il 2,4%, sotto la soglia di sbarramento del 3%.
“La speranza ha vinto sul pessimismo e l’unità ha vinto sulla divisione. Sono orgoglioso, ma anche commosso, perché sento molto forte la responsabilità di avere sulle spalle una percentuale così impressionante. Mi impegno a lavorare ancora più duramente per onorare la vostra fiducia”, ha scritto il premier uscente su Facebook a risultati acquisiti. In base al sistema elettorale, però, per essere in grado di guidare autonomamente il Paese un partito deve raggiungere almeno il 45%. Il vincitore delle elezioni avrà tre giorni per negoziare una coalizione con altri partiti. Se il tentativo fallisce, il mandato per formare un governo passa al secondo partito e il processo si ripete. Se neppure questo secondo tentativo riesce si tornerà alle urne con un sistema elettorale leggermente diverso che facilita la formazione di una maggioranza. Non si vota subito con il sistema “semplificato” perché l’approvazione nel 2020 è arrivata con maggioranza semplice e non quella qualificata. Secondo quanto trapela, però, Mitsotakis punta a rinunciare subito al mandato esplorativo che gli verrebbe conferito per formare un governo di coalizione. Il piano è quello di tornare alle urne garantendosi la quasi certezza di un governo autonomo. Una possibile data per il secondo turno è il 25 giugno.