Sono passati 20 giorni dalla caduta di un Cessna C206 su cui viaggiavano una donna, i suoi quattro figli e i due piloti in una zona boscosa del municipio di Solano, nel dipartimento di Caquetà, in Colombia. I corpi dei tre adulti Hernando Murcia Morales (il pilota), Herman Mendoza Hernandez (il copilota) e Magdalena Mucutuy Valencia, sono stati ritrovati, ma i soccorritori ritengono che i bambini 13, 9 e 4 anni e un neonato di 11 mesi, siano incredibilmente vivi. Le forze armate colombiane hanno lanciato più di 100 kit di sopravvivenza (contenenti, tra l’altro, acqua e cibo), nella regione amazzonica compresa tra i dipartimenti di Guaviare e Caquetá, con l’obiettivo di aiutare i quattro bambini apparentemente sopravvissuti all’incidente aereo, il 1 maggio scorso, in cui sono morti i due piloti e la loro mamma. “Ogni kit contiene acqua, siero orale, biscotti, panini, farina, gel energetici e accendi-fuoco”, si legge in un comunicato. La nota aggiunge che la ricerca dei minori continua con “quasi 150 agenti delle forze speciali, cani addestrati alla ricerca e rintracciamento, indigeni della regione e il padre dei piccoli”. Le perlustrazioni non avvengono solo via terra, ma anche dal cielo, con elicotteri in genere utilizzati per operazioni belliche contro le guerriglie o le bande di narcotrafficanti. Nella giungla i membri delle forze speciali si muovono a piedi con amplificatori vocali di messaggi, anche di famigliari ed in lingua indigena, e segnalatori acustici. Si nutrono ancora speranze di ritrovare in vita sulla base del rinvenimento in prossimità dell’aereo di resti di frutta con tracce di morsi.