“È stata dura, ma sono sempre stato fiducioso. Mi sono affidato, come in altri momenti difficili, all’aiuto del Cielo e alla professionalità dei medici e del personale sanitario del San Raffaele, che non finirò mai di ringraziare”. Lo dice Silvio Berlusconi al Corriere della sera nella prima intervista dopo le dimissioni dall’ospedale milanese, dov’è stato ricoverato per 45 giorni a causa di un’infezione polmonare insorta nel quadro di una leucemia mielomonocitica cronica (cos’è). Il fondatore di Forza Italia, 86 anni, ringrazia per prima la moglie 33enne Marta Fascina, che, dice, “mi è stata accanto con una cura e una dedizione senza eguali, spiegabili solo con il grande amore che ci lega. Molte volte ho dovuto pregarla io di riposarsi e di prendersi cura di sé, ma non mi ha lasciato neanche per un minuto. I miei figli, mio fratello, i miei amici mi sono stati anch’essi molto vicini, ogni giorno”, aggiunge. Ma “ho percepito anche questa volta l’amicizia e l’affetto sincero, a tratti addirittura commovente, di molte persone, anche sconosciute“, precisa.
Poi passa a parlare di politica e conferma di essere al lavoro su una riorganizzazione del partito: “La storia di Forza Italia è quella di un continuo rinnovamento, dal 1994 ad oggi. Ma perché il rinnovamento sia credibile dobbiamo prima di tutto rinnovare noi stessi. Lo abbiamo sempre fatto e continueremo a farlo, ovviamente senza rottamare nessuno”. I rapporti con gli alleati di governo, assicura, “sono assolutamente eccellenti. Giorgia Meloni e Matteo Salvini mi sono stati vicini in queste settimane come dei veri amici, a riprova del fatto che il rapporto fra noi non è solo politico, ma è fatto anche di un profondo legame personale. Questo non toglie, ovviamente, che Forza Italia abbia un suo ruolo specifico. Con il Partito democratico sempre più spostato a sinistra e il tramonto del cosiddetto Terzo polo, che è morto prima ancora di nascere, lo spazio al centro si allarga e Forza Italia lo presidia con coerenza”, sottolinea. E a questo proposito lancia un appello a Matteo Renzi, appena divorziato da Carlo Calenda: “Dice spesso cose giuste, ma fino a quando non ne trarrà le conseguenze politiche, scegliendo la nostra metà campo, non si potrà andare al di là di occasionali convergenze in Parlamento”.