Un mese di tempo per abbassare i livelli di benzene registrati dalle centraline o poi andrà avviato lo spegnimento degli impianti dell’area a caldo dell’acciaieria ex Ilva. Il sindaco di Taranto Rinaldo Melucci ha posto un nuovo aut-aut ad Acciaierie d’Italia e Ilva in amministrazione straordinarie dando 30 giorni per individuare gli impianti responsabili dell’aumento della concentrazione dell’inquinante.

L’ordinanza contingibile e urgente firmata dal sindaco ricalca l’analogo provvedimento del 2020 e ha inoltre intimato alle due società di individuare una soluzione tempestiva al problema senza la quale, entro 60 giorni, bisognerà procedere allo spegnimento totale degli impianti dell’area a caldo, il cuore dell’acciaieria senza il quale il resto dei settori è sostanzialmente inutile.

“Abbiamo ricevuto dall’Asl – sottolinea il primo cittadino – evidenze chiare rispetto al rischio per la popolazione, in particolare riguardo al danno provocato dall’aumento della media annuale della concentrazione di benzene, anche se al di sotto dei limiti di legge”.

Un’ulteriore relazione di Arpa, ha spiegato Melucci, “ci ha consentito di correlare i picchi registrati all’attività dell’acciaieria, per questo l’ordinanza è mirata ad Acciarierie d’Italia e Ilva in as”. Con l’ordinanza, spiega ancora Melucci, “abbiamo applicato quella precauzione che ci assegnano le norme, rispetto a un problema che era stato già sollevato e affrontato anche all’interno dell’osservatorio ispirato all’articolo 41 della Costituzione, che abbiamo insediato a gennaio. I nuovi elementi ci hanno messo nelle condizioni di procedere e ora attendiamo le necessarie risposte”.

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