“Ilaria si è trovata in un guaio più grosso di lei, ma non ha mai fatto uso di droga ed essendo abituata a studiare e a lavorare all’estero sa bene che, soprattutto in certi Paesi, è un rischio enorme farsi trovare con della droga addosso”. A parlare in un’intervista alla Stampa è Marisa Boin, 55 anni, operaia di Resana (Treviso) e mamma di Ilaria De Rosa, la 23enne hostess di una compagnia aerea lituana – la Avion Express – arrestata in Arabia Saudita e rinchiusa nel carcere di Gedda con un’accusa legata al possesso di sostanze stupefacenti. Un “colossale equivoco“, secondo la signora Marisa: “La Farnesina ci ha spiegato che Ilaria è stata fermata mentre si trovava su un’automobile con altri ragazzi. E uno di questi aveva una canna. Non droga da spacciare, ma una sigaretta con della sostanza stupefacente, non so se hashish o marijuana. Ma ce l’aveva appunto un ragazzo, non mia figlia. Ilaria non aveva nessuna canna. Eppure hanno arrestato anche lei insieme a tutti gli altri”.
Dopo il Ramadan, prosegue, nel Paese saudita “hanno fatto molti controlli e molti arresti. Io so di cinquemila arresti”. Ma, ripete, “Ilaria non aveva addosso la droga e non è una ragazza che si fa le canne. La conosco bene, è mia figlia”. Non solo, ma la giovane – spiega – è “una ragazza con la testa sulle spalle“, abituata a muoversi in autonomia fuori dall’Italia: “Dopo il diploma conseguito a Treviso ha studiato all’estero, allo United World College a Maastricht, nei Paesi Bassi. E parla molto bene quattro lingue. È sempre stata molto studiosa e brillante a scuola. Infatti a soli 23 anni già lavora per una compagnia aerea lituana”, la Avion Express, appunto.
La donna conferma di non aver avuto più notizie della figlia dal 4 maggio: “Ci siamo sempre sentite o scritte messaggi con regolarità. Mi informava dei suoi viaggi di lavoro, dei suoi passatempi. Per questo mi sono spaventata”. L’8 maggio, racconta, “mi sono presentata dai Carabinieri e ho fatto una denuncia di scomparsa. Temevo che fosse stata rapita o che le fosse successo chissà che cosa di tremendo. Non avevo il cuore in pace. E anche ora che so che è viva sono sconvolta. Perché è finita in prigione ingiustamente e spero che venga liberata al più presto. Sto vivendo ore di angoscia che nessuno può comprendere”, confida. “Mi faccio forza pensando che essendo innocente la verità verrà a galla. Però ho lo stesso una gran paura“.