Calcio

Insulti razzisti a Vinicius in Valencia-Real. Ancelotti è una furia: “Vergognoso”. Infantino: “In questi casi serve la vittoria a tavolino”

Gli insulti razzisti a Vinicius Junior durante Valencia-Real Madrid diventano un caso che scuote la Liga, fa infuriare Carlo Ancelotti e arriva fino alla Fifa, con il presidente Gianni Infantino pronto a prendere posizione. I fatti, innanzitutto. Durante il match al Mestalla, molti tifosi hanno urlato “scimmia, scimmia” all’indirizzo dell’attaccante brasiliano dei Blancos. L’arbitro è stato costretto a fermare la gara per dieci minuti, ma la situazione non si è calmata: verso la fine della partita, è scattata una rissa tra il portiere del Valencia Mamardashvili e l’ala sinistra brasiliana. Nella mischia, il difensore Hugo Duro ha trattenuto Vinicius con una forte stretta al collo, da cui il calciatore del Madrid si è liberato con una manata.

Oltre il danno anche la beffa, dato che il gesto gli è costato il cartellino rosso. Ma, non è finita qui: infatti, per la rabbia, il brasiliano è uscito dal campo facendo il segno “2” con le dita, augurando ai supporters valenciani la retrocessione in Segunda Division, la serie B spagnola. Carlo Ancelotti si è detto disgustato delle scene di razzismo a cui ha assistito durante tutto il match: “Uno stadio intero che grida scimmia a un giocatore, non ho mai visto una cosa del genere”, queste le parole del tecnico delle merengues a fine gara. “Oggi non voglio parlare di calcio, ma di quello che è successo qui – ha aggiunto – Penso che sia più importante. Più che una sconfitta, non trovate? Sono molto calmo, ma quello che è successo oggi non dovrebbe succedere”.

Secondo l’allenatore ex Milan e Napoli, non è normale “che uno stadio gridi ‘scimmia‘ un giocatore e che un allenatore pensi di toglierlo per quello… C’è qualcosa che non va in questo campionato”. Questi episodi “non possono accadere, è stato lo stadio intero, non solo una persona, come in altre occasioni”. Il tecnico ha sostenuto che l’arbitro avrebbe dovuto “fermare la partita e avrei detto lo stesso se avessimo vinto 3-0”, ha concluso Ancelotti dopo la partita persa per 1-0 dai suoi.

Di simile avviso Infantino: “Tutta la nostra solidarietà a Vinicius. Non c’è posto per il razzismo nel calcio o nella società. La Fifa si schiera dalla parte di tutti i calciatori che hanno vissuto una situazione del genere”, ha detto il numero della Fifa in una storia Instagram intervenendo sul caso. “Proprio per episodi simili, nelle competizioni Fifa c’è un processo strutturato in tre fasi, che raccomandiamo a tutti i livelli calcistici. Inizialmente si sospende il match e lo si annuncia – ha ricordato – A seguire i calciatori abbandonano il terreno di gioco e lo speaker comunica che la gara verrà interrotta definitivamente qualora dovessero pervenire altre offese. Infine, se questi attacchi continuano, l’incontro viene interrotto e viene data la vittoria agli avversari. Ovviamente è più facile dire di applicare queste regole che farlo, ma bisogna sostenerlo tramite l’educazione”.

Anche lo stesso Vincius Jr. si è espresso sull’episodio che lo ha tormentato nel pomeriggio di domenica: “Non è la prima volta, nemmeno la seconda e neanche la terza che succede. Il razzismo è normale nella Liga. Il campionato che una volta apparteneva a Ronaldinho, Ronaldo e Messi oggi appartiene ai razzisti. Questo paese che mi ha accolto e che amo esporta all’estero l’immagine di un paese di razzisti. In Brasile la Spagna è percepita così”, ha dichiarato il brasiliano. Infine, in una storia di Instagram, è tornato duramente sul tema del razzismo nella Liga: “Il premio che hanno avuto i razzisti è stata la mia espulsione. Questo non è calcio, è la Liga.”