Il contraccolpo psicologico era inevitabile, la sua portata è stata dirompente: meno di mezz’ora dopo aver saputo della nuova penalizzazione di 10 punti in classifica inflitta dalla Corte federale d’Appello per il caso plusvalenze, la Juventus è scesa in campo ad Empoli per giocare il posticipo della 36esima giornata di Serie A. Teoricamente un match che avrebbe potuto tenere ancora vive le speranze di qualificarsi alla Champions League per i bianconeri. Nella pratica però la squadra di Allegri, già scottata dall’eliminazione in Europa League, non è mai scesa in campo: due gol nei primi 21 minuti hanno fatto capire che la testa dei giocatori era rimasta a quel -10. Sul campo invece è finita 4 a 1 per l’Empoli: una doppietta di Caputo, i gol di Luperto e Piccoli, la rete della bandiera firmata da Chiesa.
Una sconfitta fragorosa, che conferma il settimo posto in classifica della Juve a 59 punti. Prima della penalizzazione era seconda. Ora per la Juve c’è da chiudere la stagione evitando altri tonfi clamorosi, a partire dal big match di domenica sera contro il Milan che da un punto di vista matematico potrebbe riportare i bianconeri a due punti dal quarto posto, con però a quel punto una sola giornata al termine (e un’altra possibile penalizzazione in arrivo).
Sicuramente servirà un’altra Juve. A Empoli invece, dopo un paio di occasioni in avvio per Vlahovic e Milik (anche un gol giustamente annullato a Gatti), il rigore causato proprio dal polacco e trasformato da Caputo spegne la luce. La Juve sparisce e Luperto al 21esima fa già 2 a 0. A inizio ripresa neanche gli ingressi di Chiesa e Paredes hanno effetto, anche perché su una palla persa di Alex Sandro arriva il gol che chiude la partita. C’è giusto spazio per il ritorno al gol di Chiesa in Serie A dopo oltre 500 giorni. Ma nel recupero arriva pure il 4 a 1 firmato da Piccoli.