“Io non ho nessuna amicizia. Ho semplicemente espletato, nelle mie funzioni di consigliere regionale (del Lazio, ndr), quello che mi era concesso e che era anche dovuto, cioè incontrare persone che sono state o sono detenute“. La neo-presidente della Commissione parlamentare antimafia, la deputata di Fratelli d’Italia Chiara Colosimo, replica così ai familiari delle vittime di mafia che si erano esposti contro la sua elezione al vertice dell’organismo per la sua amicizia con Luigi Ciavardini, terrorista nero (ex esponente dei Nar, i nuclei armati rivoluzionari) condannato in via definitiva per la strage alla stazione di Bologna. “Conosco Ciavardini esattamente come lo conoscono moltissimi altri eletti di altre appartenenze politiche, poiché lui è in un’associazione che si occupa, come da articolo 27 della Costituzione, del reinserimento di altri detenuti nel momento in cui hanno scontato le loro pene”, aggiunge Colosimo. Il riferimento è a “Gruppo idee”, costituita nel 2007 per fornire attività a sostegno dei detenuti, la cui presidente è Germana De Angelis, moglie di Ciavardini: Colosimo ha più volte preso parte alle iniziative della sigla.

“Nella mia vita hanno sempre parlato i fatti e le battaglie che fin qui ho condotto. Con il profondo rispetto che devo ai familiari delle vittime, li invito qui: questa è casa loro, possono venire qui quando vogliono e indicare le priorità”, ha aggiunto Colosimo. E poi, parlando della futura attività della Commissione: “È evidente che le mafie in questi anni hanno cambiato volto, hanno lasciato gli attentati per diventare più subdole e pericolose perché si infiltrano nella nostra quotidianità. Dobbiamo dare una risposta ai più giovani, perché l’arresto di Messina Denaro non è stato solo uno straordinario colpo inferto alla criminalità mafiosa, ma ci deve ricordare che non siamo a finis terrae, che la criminalità non è ancora sconfitta e il nostro obiettivo deve essere questo, perché le giovani generazioni possono ancora fermare le mafie ed è a loro che dobbiamo il nostro impegno e quello della commissione Antimafia. Per questo faremo tutto quello che è nelle nostre possibilità”.

Dalle opposizioni – che hanno abbandonato l’aula per protesta al momento della votazione – piovono però le polemiche: l’elezione della deputata di FdI “rappresenta uno schiaffo che la Commissione e questo Paese non meritavano”, dice il senatore Walter Verini, scelto come capogruppo dem nell’organismo. I partiti di maggioranza, attacca, “hanno dimostrato sordità e chiusura e con questa presidenza la Commissione parte azzoppata e poco legittimata”. “È evidente che il nostro atteggiamento oggi di allontanarci durante l’elezione del presidente è stato dimostrativo del nostro orientamento: siamo con le associazioni dei familiari delle vittime di mafia e come loro sentiamo che chi è alla presidenza deve essere al di sopra di ogni sospetto”, afferma invece Federico Cafiero De Raho, ex procuratore nazionale antimafia e deputato del Movimento 5 stelle.

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