C’è un misto di paura ed eccitazione che accompagna l’ultimo capitolo di Final Fantasy, capitolo che fin dalle prime immagini ha dimostrato un deciso cambiamento di ambientazione e stile, molto più vicino al medioevo Europeo rispetto alle strade battute in precedenza, facendone emergere così un quadro più adulto che può per certi versi ricordare Il Trono di Spade tra drammi personali, politica e dinastie; d’altronde lo stesso Naoki Yoshida, producer del gioco, ha dichiarato di aver messo l’intero team davanti a quelle atmosfere cosi da far capire lo spirito che avrebbe permeato Final Fantasy XVI fin dal prologo.

Ed è proprio il prologo la porzione del gioco che abbiamo avuto modo di provare, in un evento dedicato tenutosi a Milano, prendendo parte ad un primo hands on durato quattro densissime ore, conclusesi con un sorriso e un incredibile voglia di rimanere immersi nelle atmosfere di Valisthea; va precisato che la versione del gioco che abbiamo avuto modo di provare è una versione speciale creata per l’esperienza stampa/influencer ed i contenuti potrebbero differire dalla versione finale.

La storia e la grafica
Fin dai primi minuti di gioco si può intuire l’intenzione di discostarsi dai capitoli precedenti, niente eroi della luce o giovani speciali a salvare le sorti del regno, ma un’atmosfera cupa dove il protagonista, Clive, affronta un destino avverso e carico di scelte difficili e perdite: Valisthea è un regno spezzato, con diverse casate in continua lotta tra di loro per il controllo di un territorio ormai permeato dal sangue delle innumerevoli battaglie, ed è qui che il nostro protagonista, Clive Rosefield, primogenito dell’arciduca di Rosaria ed il suo fratello minore Joshua, erede designato al trono, si ritrovano in quello che è a tutti gli effetti un colpo di stato. È proprio da qui, tramite una narrativa decisamente ispirata che ci spostiamo nei panni di un protagonista cresciuto, con molte cicatrici e decisamente poco propenso alla parola, almeno nelle prime battute.

La quantità di dialoghi presenti è sicuramente superiore alla media, ma mai come in questo caso utile a delineare una storia con molte ombre da affrontare, con l’intenzione non solo di introdurre il giocatore, ma immergerlo completamente nelle atmosfere, senza distrazioni.

L’impatto grafico è incredibile, il titolo è stato sviluppato per questa generazione di console e lo vuole sottolineare in ogni momento, tra paesaggi spettacolari e combattimenti ricchi di luci ed effetti particellari, Final Fantasy XVI è sicuramente un titolo che fa della grafica uno dei suoi punti di forza; tutte le location presenti nel prologo sono esteticamente impeccabili, dalle trame dei vestiti dei personaggi che le animano ai paesaggi il motore grafico non si risparmia regalando uno spettacolo visivo degno del nome che porta, d’altronde ogni capitolo di Final Fantasy ha sempre cercato di sbalordire il giocatore, ma in questo caso alcuni momenti ci hanno davvero emozionato come non succedeva da tempo, merito anche di una grafica cosi spettacolare.

Gameplay e audio
Final Fantasy XVI abbandona totalmente le vecchie meccaniche a turni e abbraccia una natura completamente votata all’azione, dinamica e estremamente divertente e appagante, senza risultare però frustrante, dando la possibilità di scegliere tra due livelli di difficolta, uno più votato alle meccaniche e agli scontri e uno pensato proprio per chi si vuole godere la storia, cosi da poter accontentare tutti; la magia, sicuramente una delle meccaniche più famose e amate dai fan della saga era presente, ma solo come parte di un ventaglio di abilità selezionabili dal protagonista, completamente sbloccate per l’anteprima riservata alla stampa e che nel gioco ufficiale vengono ottenute tramite la crescita dello stesso.

Un’altra scelta che abbiamo apprezzato molto è la totale assenza del party, infatti nonostante la presenza di altri personaggi che si alterneranno all’interno della storia e ci accompagneranno nei combattimenti, l’attenzione del giocatore è totalmente votata allo sviluppo di Clive e in minore parte al compagno animale Torgal, il suo fedele cane. Torgal è parte integrante dei combattimenti, e tramite un sistema di comandi aiuterà il protagonista con potenti attacchi o curandolo, risultando indispensabile in alcune situazioni oltre a regalare dei momenti di intimità davvero piacevoli.

Un’ altra nota estremamente positiva è stato il combattimento tra gli Eikon, gigantesche entità legate agli elementi, che oltre ad essere caratterizzati da una grafica incredibile hanno restituito un senso di “potenza” che ricorda lo scontro tra Kaiju nei film di Godzilla, o gli enormi robot che si stagliano in molti anime giapponesi, non riducendosi però a un mero schiacciare qualche tasto in determinati momenti, ma mettendosi ancora una volta al servizio di una trama che sembra voler regalare davvero tante emozioni. Final Fantasy XVI è anche il primo titolo della saga ad essere doppiato nella nostra lingua ed il lavoro è stato svolto in maniera egregia, tanto che cambiare la lingua da italiano a inglese ci ha disorientato per qualche secondo, ormai abituati ai dialoghi in italiano, con una scelta di voci decisamente azzeccata.

Sicuramente abbiamo appena scalfito la superfice di Final Fantasy XVI, gioco che sembra voler narrare una storia ricca di colpi di scena e di pathos come non se ne vedevano da molto tempo, capace di catturare vecchi e nuovi fan e che segna la rotta verso un nuovo futuro; il 22 giugno, data di uscita ufficiale del gioco sembra fin troppo lontana, per quello che potrebbe essere uno dei migliori giochi in uscita in questo 2023 ricco di titoli importanti.

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