Il presidente Mattarella ha sentito il bisogno di ricordare a tutti noi che i diritti appartengono ad ogni persona, senza distinzione alcuna, e non all’etnia, tanto meno alla razza. In altre parole il presidente ha ritenuto doveroso, in questo momento, ricordare un principio che anima tutte le carte e i trattati internazionali e che fonda la Costituzione antifascista, antirazzista e solidale.

Da più parti, noi compresi, si sono levate voci di giubilo e di sincera approvazione.
Se il presidente, tuttavia, ha sentito il bisogno di rammentate un principio così elementare, significa che questi valori sono ormai in discussione, esattamente come sono in discussioni le radici della Costituzione.

Il ministro che ha parlato di “sostituzione etnica”, quello che si è indignato per la vignetta di Natangelo sul Fatto, non ha commesso alcuna gaffe, ma ha detto quello che pensa e quello che pensano altri post fascisti, del resto uno dei loro numi tutelari resta quel Giorgio Almirante che, delle leggi razziali, è stato uno degli ignobili padri e padrini politici.

Per queste ragioni, oltre a plaudire alle parole di Mattarella, sarà il caso di attrezzarsi a salvaguardare la Costituzione e il pensiero critico, magari convocando finalmente una grande manifestazione unitaria, capace di andare oltre gelosie, settarismi, protagonismi sterili e capace di unire quanti hanno davvero a cuore antifascismo, antirazzismo, incusione, solidarietà, libertà di informazione, di ricerca, di insegnamento.

Nel frattempo il ministro Lollobrigida ha fatto sapere che “Mica Mattarella parlava di me…”, confermando che si tratta di “turisti della Costituzione”. La nostra solidarietà a Natangelo e a tutti gli autori di satira che non riusciranno mai più ad andare oltre questa inimitabile, involontaria, autoimitazione.

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