Ilaria De Rosa, la hostess italiana detenuta in un carcere di Gedda in Arabia Saudita, ha ricevuto lunedì la visita del console generale italiano. L’incontro è avvenuto in un ufficio amministrativo, dove la giovane connazionale è stata condotta dalla zona detentiva. Sebbene un’accusa specifica non sia ancora stata formalizzata, la giovane potrebbe essere in carcere a causa di un presunto possesso di stupefacenti, circostanza che De Rosa smentisce categoricamente. Stando a quanto riferisce il Corriere della Sera, la polizia accusa l’hostess di aver nascosto uno spinello nel reggiseno.
De Rosa si è in da subito dichiarata totalmente innocente e ha detto di non capire bene le ragioni della sua detenzione. Ha raccontato – riferisce una fonte – che mentre si trovava con altre persone a cena a casa di un amico nel giardino di una villa in un compound, sarebbero stati improvvisamente circondati da una decina di persone in borghese ma armate, che li avrebbero fermati e perquisiti (sostiene di essere stata l’unica donna a subire tale trattamento piuttosto invadente probabilmente – dice – in quanto non araba).
Sostiene anche che la prima impressione fosse quella di una rapina. Si è resa conto della situazione- ossia di essere stata arrestata – soltanto una volta condotta in una stazione di polizia ma di essere stata formalmente interrogata (in inglese) solo dopo 5 giorni e in tale occasione di avere contestato ogni tipo di addebito circa consumo o detenzione di sostanze stupefacenti. Nega anche qualsiasi consumo di bevande alcoliche. Secondo il racconto della hostess, avrebbe firmato all’esito dell’interrogatorio un non precisato documento in arabo di cui ignora il contenuto.
Secondo quanto si apprende la giovane è apparsa scossa ma in buone condizioni fisiche e psicologiche. Non era stata avvisata della visita consolare ma è stata molto contenta di vedere il diplomatico italiano, aggiunge la fonte. I funzionari italiani hanno anzitutto cercato di tranquillizzarla e rassicurala, portandole tutto l’affetto della famiglia e informandola anche di quanto fatto sinora per il suo caso e dell’attenzione che la sua vicenda ha attirato in Italia a tutti i livelli, a partire dal ministro degli Esteri che segue personalmente e con grande partecipazione il caso.