È morto martedì pomeriggio a Palermo, all’età di 81 anni, l’avvocato Francesco Crescimanno, amico di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e difensore di parte civile per le loro famiglie nei processi per le stragi di Capaci e via D’Amelio, di cui i due magistrati rimasero vittime. Si è spento proprio il 23 maggio, nel giorno delle commemorazioni in ricordo di Falcone, assassinato con la moglie Francesca Morvillo e gli uomini della scorta 31 anni fa.

Originario di Villalba (Caltanissetta), Crescimanno ha trascorso gran parte della vita e della carriera nel capoluogo siciliano. Molto impegnato nella professione, soprattutto in processi per reati contro la pubblica amministrazione, malasanità e colpe mediche, era stato tra i primissimi ad accettare i patrocini di parte civile nei dibattimenti di mafia negli “anni di piombo” di Cosa nostra, quando molti rifiutavano questo tipo di incarichi.

L’avvocato si era candidato anche a sindaco di Palermo nel 2001, dopo le dimissioni di Leoluca Orlando, sostenuto da una coalizione di centrosinistra guidata da Ds e Margherita. Crescimanno accettò di affrontare il candidato del centrodestra, Diego Cammarata, eletto con una percentuale bulgara, fermandosi al 23% dei voti.

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