Pd e Lega a braccetto per le comunali anche a Taormina. Dopo il caso di Trapani, dove l’assessore regionale leghista appoggia il sindaco dem uscente, anche nella città perla dello Jonio si sigilla la strana alleanza, qui perfino rafforzata da Forza Italia. Anche qui non c’è alcun affiancamento di simboli, ma nella lista del sindaco uscente Mario Bolognari – storico esponente della sinistra, dal Pci fino al Pd – figurano due consiglieri comunali iscritti alla Lega, Giuseppe Lo Turco e Andrea Raneri, più un terzo candidato, Nunzio Corvaja, iscritto invece a Fi. In vista delle comunali del 27 e 28 maggio, dunque, i tre partiti si ritrovano uniti contro Cateno De Luca, l’istrionico ex sindaco di Messina, che dopo essersi dimesso anzitempo dalla guida della città dello Stretto per candidarsi alla presidenza della Regione, corre adesso per diventare sindaco di Taormina. Dove è praticamente di casa: il leader di Sud chiama Nord ha infatti già amministrato Fiumedinisi e Santa Teresa Riva, piccoli comuni del Messinese poco distanti dal centro turistico più noto della Sicilia. Una candidatura, quella di De Luca, temuta dagli avversari, soprattutto perché a sostenere la sua corsa c’è anche un ex deputato leghista, quel Carmelo Lo Monte che alle politiche del 2018 fece incassare al Carroccio il 37,25% dei consensi proprio a Taormina. Cifre da capogiro per il partito di Matteo Salvini, che adesso però si schiera dalla parte opposta, a fianco del sindaco del Pd.
De Luca gioca una partita molto delicata: dopo avere vinto tutte le corse a sindaco tentate finora – perfino quella di Messina, quando si muoveva tra otto candidati dati tutti più forti di lui -, ha però fallito la ben più ardua conquista della guida della Regione. Non farcela a Taormina, quindi, rischierebbe di risultare un colpo molto duro per il suo consenso elettorale. Dall’altra parte però trova Bolognari, politico molto conosciuto in città, essendo già stato sindaco negli anni Novanta per due mandati consecutivi. Taormina, avevamo detto, non è l’unico comune al voto in cui la Lega si trova, pur senza simboli, dalla stessa parte dei dem. Succede, infatti, anche a Trapani, dove Mimmo Turano, assessore alla Formazione nella giunta di Renato Schifani, in quota Lega, sostiene il sindaco uscente, Giacomo Tranchida, noto esponente dem. Un connubio che ha creato più di qualche malumore nella maggioranza di governo di Schifani: in molti sono pronti a scommettere che dopo il voto si aprirà una resa dei conti nel centrodestra siciliano.