Tre giorni di incontri, dibattiti, mostre e performance per la tredicesima edizione di WeWorld Festival. L’evento sulla condizione delle donne in Italia e nel mondo è organizzato dalla ong italiana indipendente e impegnata da 50 anni per i diritti di donne, bambine e bambini in 27 Paesi del mondo. L’appuntamento è il 26, 27, 28 maggio allo spazio Base di Milano. Il titolo della rassegna del 2023 è “Conquistiamoci spazio”, “spazio per i diritti, per essere noi stesse, spazio nel lavoro e nelle professioni, spazio per una narrazione della maternità fuori dagli stereotipi: all’insegna dei nuovi spazi conquistati e di quelli ancora da conquistare”, spiega WeWorld. Qui il programma completo.

“Nelle scorse edizioni abbiamo puntato i riflettori su stereotipi e barriere che ci impediscono di realizzare il potenziale delle donne e di raggiungere l’empowerment. Quest’anno vorremmo andare oltre e dare – in ogni incontro – alle persone uno spunto per produrre un cambiamento” commenta Marco Chiesara, Presidente di WeWorld. “In Italia esiste ancora una “questione femminile” e persistono, in alcuni casi peggiorano, condizioni di esclusione di donne, bambini e bambine. Per eliminarle serve un lavoro profondo, di natura politica, istituzionale ma anche culturale: al Festival vogliamo portare esempi positivi, modelli, spunti di discussione per trovare nuove strade affinché le donne possano conquistare finalmente tutti gli spazi che meritano”. Si inaugura venerdì 26 maggio con i saluti di Tommaso Sacchi, Assessore alla Cultura e Alessia Cappello, Assessora allo Sviluppo Economico e Politiche del Lavoro; la presentazione delle mostre fotografiche alla presenza della fotografa Chiara Fossati, la photo editor Manila Camarini e la presidente del Grin Anna Acquistapace e l’apertura ufficiale del Festival di Marco Chiesara, Presidente WeWorld.

PROTAGONISTE E PROTAGONISTI – Tra le protagoniste e i protagonisti, l’economista Azzurra Rinaldi; l’attivista e autrice Giorgia Soleri; le giornaliste Annalisa Monfreda, Corinna de Cesare, Annarita Briganti e Ilaria Maria Dondi; l’attivista Francesca Bubba e gli influencer Mickol Lopez e Daniele Marzano (Guida Senza Patente); le attiviste e autrici Antonella Questa, Teresa Cinque e Valentina Melis con una performance dal libro “Stai zitta” di Michela Murgia; l’avvocata Nogaye Ndiaye; le attiviste Lara Lago, Sara Ventura e Marina Cuollo; il collettivo “Mica Macho”; Federica di Martino (“IVG e sto benissimo”), Linda e Penny (“Freegida”); Gaia Rota e Michele Cattaneo (“La tenda in salotto”); la pedagogista Alessia Dulbecco; Maschile Plurale; la doula Mamma Frau (Francesca Palazzetti); le giornaliste Barbara Schiavulli e Asmae Duchan e le attiviste Parasto Hakim e Pegah Moshir Po; la fotografa Chiara Fossati e il fotografo Alessandro Cinque; l’artista L’Aura, il filosofo femminista Lorenzo Gasparrini, Gabriella Crafa di Diversity Lab; la stand up comedian Giada Biaggi, la direttrice di Donna Moderna Maria Elena Viola; i Sentinelli di Milano; le architette Florencia Andreola e Azzurra Muzzonigro, curatrici del progetto “Sex& the City”, l’editore Lorenzo Flabbi (traduttore italiano di Annie Ernaux, Premio Nobel per la Letteratura). E molti e molte altre.

MOSTRE e FILM – Grande protagonista del Festival sarà anche la fotografia: la fotografa Chiara Fossati del collettivo Cesura, vincitrice della menzione WeWorld al Premio Ponchielli, al Festival porterà Comete!, serie fotografica che racconta vita, sogni e prospettive per il futuro delle adolescenti nelle aree suburbane d’Italia. Inedite al WeWorld festival le immagini realizzate in Campania nei progetti di WeWorld per contrastare la dispersione scolastica. Il fotografo Alessandro Cinque porterà al Festival Il Prezzo della Terra, toccante lavoro insieme all’ONG sull’impatto dell’estrazione mineraria in Sud America sulle comunità e sull’ambiente. Entrambe le mostre sono curate da Manila Camarini, photo editor di D La Repubblica delle Donne. Anche quest’anno, film nazionali e internazionali saranno protagonisti in diversi momenti del Festival, per offrire visioni inedite sulla condizione femminile, la maternità, le migrazioni. Per aprire spazi nuovi di riflessione, condivisione e cultura (programmazione completa di seguito). Il Festival sarà preceduto, il 24 maggio alle 19.30, da “Uniformity”, un evento in collaborazione con BASE Milano e Perimetro: una serata di incontro con lə fotografə vincitorə di UNIFORMITY, la “call for images” promossa da BASE Milano, Perimetro e WeWorld. Tema della call for images e dell’incontro, la difformità, la divergenza: come incide l’aspetto esteriore sulla nostra capacità di guardare e accettare il diverso?

I DIBATTITI – Il Festival si apre al mattino di sabato 27 maggio con un momento di formazione dedicato ai giornalisti dal titolo “Crisi climatica, sfruttamento lavorativo, diritti e genere: come raccontare la complessità della discriminazione”. Spazio poi al primo talk, “Maternità a modo mio. Come liberarsi dai sensi di colpa e superare la pressione sociale”, che vedrà la partecipazione di Francesca Bubba, scrittrice e attivista digitale, della psicoterapeuta Sonia Castelli (Eva in rosso) e Daniele Marzano e Mickol Lopez (“Guida senza patente”), per raccontare gli spazi ancora da conquistare nella narrazione della maternità. Pomeriggio di sabato all’insegna degli stereotipi da svelare e superare con il talk “Insulti nascosti. Le forme di discriminazione nelle parole più insospettabili”, con Lorenzo Gasparrini, scrittore e femminista, Gabriella Crafa, Presidente di Diversity Lab, e la content creator Momoka Banana, moderati da Ella Marciello, direttrice creativa, copywriter e communication strategist. Prevenzione, procedimenti contro il colpevole, protezione e politiche integrate: sono questi i “4 Pilastri contro la violenza sulle donne” di cui discuteranno Margherita Saraceno, Sofia Braschi, Irene Paximadas (Università di Pavia), Carmela Serrone (Ispettrice Scampia) e Diana de Marchi (Comune di Milano), con la moderazione di Mara Heidempergher (operatrice Spazio Donna WeWorlkd Mlano Corvetto). Sui nuovi spazi da conquistare, merita un approfondimento speciale la giustizia sessuale e riproduttiva: quanto le donne, in questo ambito, sono ancora penalizzate dal solo essere donne? Se ne parla in “WeCare. Senza giustizia sessuale e riproduttiva non ci può essere parità di genere” con l’attivista e scrittrice Giorgia Soleri, la doula Francesca Palazzetti alias Mamma Frau, Martina Albini di WeWorld e l’esperta di gender Alice Macharia. Quando si parla di “nuovi spazi” non può mancare l’approfondimento dei tanti passi ancora da fare per quanto riguarda le prospettive transfemministe: al talk “Prospettive transfemministe. Dalla liberazione LGBTQ+ ai diritti di tuttə”, in collaborazione con I Sentinelli di Milano, ne parliamo con Daniela Tomasino (attivista lesbica transfemminista), Isabella Borrelli (strategist di comunicazione e attivista transfemminista e LGBTQIA+) e Paola Ponte, avvocata penalista, moderate da Antonio Pandolfi de I Sentinelli di Milano. In contemporanea, la “Chiacchierata Femminista” con Alessio Miceli di Maschile Plurale, associazione impegnata per promuovere una cultura che superi patriarcato, maschilismo e sessismo, seguita dalla presentazione della mostra “Comete. Le adolescenti viste da Chiara Fossati”, ritratto di una generazione nei sobborghi d’Italia; la presentano la fotografa Chiara Fossati, vincitrice menzione WeWorld al Premio Ponchielli, Manila Camarini, curatrice della mostra e photo editor di D-La Repubblica delle Donne; Anna Acquistapace (Presidente Grin – Premio Ponchielli). Modera la giornalista Alessandra Lanza. La giornata si chiude con due performance: L’Aura, con un set piano e voce che ripercorre i brani più importanti della sua carriera (ore 18). “Stai zitta!” (ore 20), lettura aperta che anticipa il tour della performance teatrale a tre voci tratta dal libro “Stai zitta!” di Michela Murgia, che vedrà protagoniste Antonella Questa, Teresa Cinque e Valentina Melis, con la regia di Marta Dalla Via.

Al mattino di domenica 28 maggio, il Festival si apre con un elogio dell’ozio, spazio da conquistare senza troppi sensi di colpa: ne parlano Riccarda Zezza di Lifeed, la docente Laura Pepe, la stand up comedian Giada Biaggi e la fumettista Silvia Ziche, moderate da Maria Elena Viola (direttrice Donna Moderna) nel talk “Più spazio all’ozio. Il potere sovversivo del tempo per se” in collaborazione con Donna Moderna; a seguire, il “Donna Moderna Lab” con Nina Gigante. Non potevano mancare gli “spazi” del mondo; spazi di donne dimenticate, oppresse, donne che ogni giorno lottano per conquistare spazi per la propria voce, i propri diritti, la propria vita. Sono le “Donne tra ricostruzione, crisi dimenticate e spazi da occupare in Iran, Afghanistan, Siria”; ne parlano la giornalista Barbara Schiavulli, esperta di Afghanistan; la giornalista siriana Asmae Dachan, l’attivista afghana Parasto Hakim e l’attivista italo-iraniana Pegah Moshir Pour. Modera Stefania Piccinelli – Responsabile Cooperazione internazionale di WeWorld. Durante la mattinata di domenica si svolgerà lo “Spazio Donna WeWorld Live” dal BASE, un’occasione per conoscere da vicino gli SpaziDonna di WeWorld: luoghi di ascolto nelle periferie più problematiche di 7 città italiane, per offrire un aiuto concreto alle donne che vivono disagi economici e sociali. Al Festival per la prima volta sarà possibile prenotare incontri individuali di 40 minuti con esperti e coach per orientamento al lavoro, orientamento legale, coaching e supporto alla genitorialità. Spazio poi ai “corpi”: quanto le donne sono ancora oggetto? Cosa c’entra il mercato? Ne parlano nel talk “Donne (s)oggetto. Corpi sul banco del mercato capitalista” Sara Ventura, ex tennista professionista ora life coach; le attiviste Francesca Bubba e Nogaye Ndiaye, con Ilaria Maria Dondi (giornalista e direttrice di “Roba da Donne”). Di corpi si torna a parlare nel primo talk del pomeriggio, “Fatevi i corpi vostri- Riprendiamoci il nostro corpo!”, che si concentrerà su come la percezione dei nostri corpi sia fortemente condizionata dalla società e dai social media, e come conquistare nuovi spazi di libertà. Ne parlano Lara Lago (giornalista e attivista body positivity), Marina Cuollo (scrittrice, editorialista e Consulente D&I), il collettivo Mica Macho per persone stanche della virilità machista (autori di “Cosa vuol dire fare l’uomo?”) e l’avvocata e attivista Cathy La Torre. Modera Martina Castigliani de Il Fatto Quotidiano. A seguire, la chiacchierata attivista “Be a Change Maker” all’interno del Progetto People &Planet. Dialogano Gaia Romani (Assessora ai Servici Civici e Generali Comune di Milano), Francesca Cucchiara (Consigliera del Comune di Milano), Luca Paladini (Regione Lombardia/I Sentinelli Milano), Marica Di Pierri (Associazione a Sud), Paolo Cottini (Regione Lombardia), Chloé Bertini (Ultima Generazione), Lucrezia Iurlaro (Associazione Tocca a noi), Francesco Purpura (Associazione Rob de Mat) e i partecipanti del percorso formativo Be A Change Maker. Gli spazi da conquistare partono dalla cultura, e dove c’è cultura della violenza si genera violenza: per questo occorre partire dai più piccoli, i bambini, per parlare di consenso: è il tema del talk “Me lo dai un bacino? Perché parlare di consenso ai bambini contribuisce a contrastare la violenza sulle donne”, con Roberta Fiore, formatrice nelle scuole e coordinatrice Spazio Donna WeWorld Scampia; Alessia Dulbecco, pedagogista e autrice nell’ambito della pedagogia di genere; e Alessio Miceli di Maschile Plurale, associazione impegnata nella ridefinizione dell’ identità maschile, plurale e critica verso il modello patriarcale. Modera la fondatrice di “Cara Sei Maschilista” Karen Ricci, autrice, divulgatrice e formatrice per la parità di genere. Torniamo ai corpi con il diritto di parlarne, e di scriverne: “Il diritto di scrivere del proprio corpo – Da Annie Ernaux ai social”, in collaborazione con Hella Network, con Federica di Martino (“IVG e sto benissimo”), Linda e Penny (“Freegida”) e Lorenzo Flabbi, editore e traduttore italiano della scrittrice francese Annie Ernaux, Premio Nobel per la Letteratura 2022, con la moderazione di Flavia Brevi, fondatrice di Hella Network.

Di donne e soldi, argomento di stretta attualità e di cui ancora, purtroppo, si parla molto poco, discuteranno al Festival durante “Il conto è mio e lo gestisco io” l’economista Azzurra Rinaldi, cofounder di Equonomics e e autrice di “Le Donne Non Parlano di Soldi” (Fabbri) e Annalisa Monfreda, giornalista e fondatrice della piattaforma “Rame”, moderate da Corinna de Cesare, fondatrice di “The Period”. Il talk sarà preceduto dai saluti istituzionali di Alessia Cappello, Assessora allo Sviluppo Economico e Politiche del Lavoro del Comune di Milano. Di adolescenti, digitale e identità di genere si parlerà nel talk “Sei Connessə?”, con Gaia Rota e Michele Cattaneo (“La Tenda in Salotto”); l’attivista Isabella Borrelli e lo scrittore e attivista Elia Bonci. Modera Cristina Lacava di Io Donna. Segue il dibattito sul tema delle città, “Costruire una città per tuttə”, con Florencia Andreola e Azzurra Muzzonigro, del progetto “Sex & the City”, mappatura analitica della città nell’ “Atlante di genere di Milano”; Elena Lattuada (delegata del Sindaco di Milano alle Pari Opportunità) e Michela Cicculli – Presidente della commissione Pari opportunità di Roma Capitale. L’incontro, moderato da Annarita Briganti (giornalista de La Repubblica) si concentra sulle città osservate da un’ottica di genere, nell’idea che una città capace di rispondere ai bisogni delle donne è capace di rispondere ai bisogni di tuttə. La domenica del WeWorld Festival si chiude con la performance artistica “Can you Sea?”: un progetto di Teatro Fisico, ideato da giovani donne. Un viaggio sott’acqua per vedere i danni causati dall’uomo agli oceani: dall’inquinamento acustico subacqueo e le sue conseguenze sulle specie marine all’overfishing, fino alle reti fantasma.

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti

MANI PULITE 25 ANNI DOPO

di Gianni Barbacetto ,Marco Travaglio ,Peter Gomez 12€ Acquista
Articolo Precedente

Klick’s on ways, il Cammino dei viaggiatori anche a mobilità ridotta: “Un’opportunità inclusiva per tutti”

next
Articolo Successivo

Fine vita, la denuncia di Laura Santi: “Da oltre un anno aspetto la risposta di Ausl”

next