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“Ho iniziato a respirare come se avessi inghiottito un giocattolo per cani, poi la diagnosi choc”: così Natasha ha scoperto di avere un cancro al 4° stadio

“Un tumore ai polmoni si può infatti sviluppare anche nel caso in cui non si è mai stati fumatori”, ci conferma il dottor Giacomo Mangiaracina, specialista in Salute pubblica e presidente dell’Agenzia nazionale per la prevenzione

di Ennio Battista

Natasha ha 49 anni e non ha mai fumato in vita sua. Eppure, non molto tempo fa le è stato diagnosticato un tumore ai polmoni. Immaginate il suo sconcerto quando si è sentita dire che rischiava di morire. Tutto è iniziato – come lei racconta – quando lo scorso giugno ha iniziato a respirare “come se avessi inghiottito un giocattolo per cani e la mia voce si è fatta roca all’improvviso”. Poi l’illusione che tutto fosse rientrato nella norma. I sintomi svaniscono dopo qualche settimana. Ma è solo una brevissima tregua. Proprio in piena estate, compare una strana tosse. Troppo strana per considerarla un sintomo passeggero. È così che la 49enne ha deciso di farsi controllare dai dottori, che le hanno dato la terribile notizia: “Mi hanno comunicato di avere scoperto una massa di tessuto sul polmone. Inizialmente è stato uno choc, mi sono detta che fosse impossibile perché non ho mai fumato”, ha raccontato. Una scoperta che le ha radicalmente cambiato prospettiva di vita. Una vita che si è accorciata all’improvviso, anche se i medici non le hanno detto quanto le resta da vivere.

Le persone posso convivere per anni con il tumore ai polmoni e un controllo recente ha mostrato la riduzione del 25% della sua massa tumorale. Di sicuro, a Natasha non mancano la tenacia e la determinazione: “Per quanto mi riguarda, tra 10 anni sarò ancora qui”, ha raccontato, “voglio vivere al massimo senza pensare a quanto mi resta”. Un desiderio che si è tramutato anche in un’attività di sensibilizzazione per questa patologia. La sua frase ricorrente? “Basta avere dei polmoni per poter avere il cancro, non succede solo se sei fumatore!”. Un’affermazione che la scienza conosce bene: “Un tumore ai polmoni si può infatti sviluppare anche nel caso in cui non si è mai stati fumatori”, ci conferma il dottor Giacomo Mangiaracina, specialista in Salute pubblica e presidente dell’Agenzia nazionale per la prevenzione. “Dall’80 al 90% i tumori polmonari colpiscono i fumatori, ma la restante percentuale riguarda una fetta importante di popolazione, specialmente le donne, il cui polmone è di minori dimensioni rispetto a quello maschile”, continua l’esperto. “È uno dei motivi per cui le fumatrici sono più vulnerabili”. Ma il fenomeno non si spiega solo con una questione di genere. “C’è da aggiungere che negli ultimi due decenni assistiamo a un progressivo incremento di questa patologia da attribuire presumibilmente a fattori genetici ma anche ambientali”, sottolinea Mangiaracina. “Tuttavia, nel caso specifico di questa signora, se avesse fumato, il tumore lo avrebbe sviluppato con almeno dieci anni di anticipo”.

Quanto si possa rischiare di ammalarsi di un tumore ai polmoni è un discorso che, a seconda dei casi, “viene discusso in sede di consulto specialistico (counseling oncogenetico)”, spiega Mangiaracina, “e prevede la valutazione clinica integrata con un’apposita indagine molecolare (test genetico) nel caso in cui risulti indicato. In situazioni del genere si valuta anche l’eventuale rischio ambientale”, conclude l’esperto, “mettendo in relazione il numero di casi analoghi in una determinata area geografica”.

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