Cronaca

La pillola gratis deve attendere: il cda Aifa chiede “approfondimenti” su fasce di età, modalità di distribuzione e costi

Come si era temuto da subito dopo l’annuncio del 21 aprile, la rivoluzione della pillola anticoncezionale gratuita dovrà attendere. A fine aprile il comitato prezzi e rimborsi dell’Agenzia italiana del farmaco aveva raccomandato di rendere disponibili gratuitamente un certo numero di prodotti per ogni ‘generazione’ di medicinali, ma oggi il cda ha chiesto “approfondimenti” perché le commissioni consultive “non hanno ancora elaborato precise indicazioni sulle fasce di età” che otterrebbero il beneficio, “sulle modalità di distribuzione e sui costi per il Sistema Sanitario Nazionale nei vari scenari di adozione della rimborsabilità. Per esempio, per tutte le donne in età fertile, per le donne che versano in condizioni economicamente disagiate o per le giovani fino a 19-26 anni come avviene in alcuni Paesi europei e nelle sei regioni italiane (Lazio, Emilia-Romagna, Toscana, Piemonte, Puglia, Provincia Autonoma di Trento ndr) che offrono gratuitamente la pillola anticoncezionale”. Risultato: il cda ha rilevato che “non sussistono gli elementi essenziali per deliberare“. Il cda si dice “pronto a svolgere il suo ruolo e a esprimere compiutamente il suo parere non appena disporrà dell’adeguata istruttoria richiesta alle Commissioni consultive. Con queste indicazioni, il Consiglio si impegna ad attivare un tavolo di concertazione con i Ministeri vigilanti e la Conferenza delle Regioni“.

La gratuità della pillola è da tempo al centro del dibattito con posizioni contrapposte. Il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri Filippo Anelli, dopo l’ok del Comitato prezzi e rimborsi, aveva parlato di “un provvedimento condivisibile, che riduce le ineguaglianze e rende le donne uguali davanti alla salute”. Per l’Associazione italiana per l’educazione demografica rappresenterebbe invece “un ritorno al futuro. Nel senso che fino al 1993, ovvero fino a trent’anni fa, la contraccezione era già gratuita, e questo ha contribuito anche alla sua conoscenza e diffusione tra le donne italiane”. Tra i nettamente contrari c’è ovviamente Pro Vita &Famiglia, oltre al Moige-Movimento Italiano Genitori.

L’Aifa è stata riformata quest’anno per decisione del governo Meloni, che ha eliminato la figura del direttore generale, che aveva ha tutti i poteri di gestione, rendendo il presidente – il virologo Giorgio Palù – rappresentate legale dell’Agenzia.