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Principe Harry, i conservatori americani lo vogliono fuori dagli Usa dopo le rivelazioni sulla droga: a rischio il suo visto

Quando il pass gli è stato concesso, che cosa ha risposto alla domanda “sei o sei mai stato un utilizzatore di droghe?”

di Simona Griggio

Harry? I conservatori americani lo vogliono fuori dagli Stati Uniti. Per quale motivo? Perché il principe ribelle ha ammesso in più occasioni di aver fatto uso nella sua vita di droghe e sostanze psicotrope. Ora il suo visto è a rischio. C’è un’organizzazione di Washington, la Heritage Foundation, nota per le sue posizioni iper conservatrici anche in seno al mondo repubblicano, che vuole far luce sulla questione. Ha rivolto un quesito alle autorità dell’immigrazione (perché sì, anche Harry è considerato un immigrato): quando il pass gli è stato concesso, che cosa ha risposto alla domanda “sei o sei mai stato un utilizzatore di droghe?”. E’ stato sincero? Oppure ha risposto di no per poi contraddire questa affermazione dopo aver incassato il via libera?

L’azione legale è partita già da qualche mese. Il fatto che la risposta tardi ad arrivare dimostra, per la Heritage, che qualche problema ci potrebbe essere. L’avvocato Samuel Dewey ha presentato una richiesta di 127 pagine. E sostiene che il quesito ha anche un interesse pubblico. Afferma: “Se Harry è stato onesto sull’uso di droga nelle sue interviste, e non c’è alcuna ragione per credere che non lo sia stato, avrebbe dovuto scegliere ‘sì’ nel modulo e seguire una procedura diversa per entrare nel Paese”.

E’ una situazione che dimostra quanto la figura di Harry, ma forse trasversalmente anche quella della moglie Meghan di cui si sono raccontate anche le sue velleità politiche in ambito dem, sia inviso a quella parte che si riconosce nelle posizioni più radicali dei repubblicani. Così Kevin Roberts, il presidente della Fondazione, spara ad alzo zero: “Non ci piace che Harry stia in America, anzi, ci piacerebbe che andasse da qualche altra parte”.

Ma quali sono le dichiarazioni del principe che destano tanta tensione? Harry ha ammesso più volte di aver fatto uso di cocaina, di aver fumato cannabis e aver assunto funghi allucinogeni. In realtà ha parlato di “medicina psichedelica”. La cannabis e l’ayahuasca sono stati per lui fondamentali “per affrontare i traumi e i dolori del passato”. Quell’esperienza, ha usato questa strana espressione, è stata come una “pulizia del parabrezza”. Ma ha anche ammesso di aver sniffato coca e probabilmente in contesti di festicciole e di party: “La cocaina non è stato niente per me, era più una cosa sociale”. Invece ha lodato l’ayahuasca. Che cosa è? Chiamata “la liana degli spiriti” è un decotto, una tisana ottenuta da piante amazzoniche in grado di indurre un effetto allucinatorio e visionario: “È stato rimuovere dei filtri dalla vita proprio come su Instagram – è stata la sua spiegazione – mi ha portato rilassamento, liberazione, conforto, una leggerezza che sono riuscito a mantenere per un periodo di tempo”.

In realtà l’azione legali contro Harry si inserisce in una polemica più vasta. L’attacco che i conservatori muovono al presidente democratico John Biden, accusandolo di essere troppo di manica larga sull’immigrazione. Lo spiegano chiaramente: “C’è un problema legato al modo in cui viene applicata la legge sull’immigrazione per fare in modo che nessuno sia al di sopra della legge. Harry è soltanto la punta dell’iceberg“. Tradotto: per il principe si è passati sopra a regole molto severe solo perché è una persona famosa? Che cosa si propone la Heritage Foundation? Nata nel 1973, promuove i più classici valori conservatori negli Usa, Il libero mercato, il governo “leggero” (meno invadenza possibile da parte del pubblico nelle attività delle persone), la libertà individuale come valore assoluto e la difesa dei valori tradizionali, dio, patria e famiglia. Fa esplicito riferimento alle idee giudaico-cristiane e ai principi dei Padri Fondatori con la loro costituzione. Ha sostenuto il presidente Ronald Reagan e da allora è divenuta una delle organizzazioni conservatrici più influenti.

Insomma: nel futuro di Harry potrebbero profilarsi nuovi guai. E nelle ultime ore gli è stato inferto un nuovo schiaffo. L’Alta corte di Londra gli ha negato il diritto di avvalersi, quando è nel Regno Unito, di una scorta della polizia. Anche pagando personalmente le spese. Che cosa ha affermato il giudice? “La polizia non è a pagamento e un persona ricca non dovrebbe essere in grado di comprare servizi speciali”. Ancora: “Sarebbe contrario all’interesse pubblico consentire a persone facoltose di pagare per qualsiasi servizio di polizia”. Tradotto: utilizzate aziende private di vigilanza. I media inglesi puntano il dito sul presunto incidente “quasi catastrofico” a New York causato dall’inseguimento della coppia da parte dei paparazzi. Alcuni insinuano sia stato il modo di forzare la mano ai giudici inglesi per ottenere protezioni speciali anche in patria. Ma la risposta è stata un secco no.

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