“Scommetti 50 euro che riesco a portarmela a letto?”. Una “goliardata” di pessimo gusto tra due amici si era conclusa con una vera e propria violenza sessuale ai danni di una cameriera poco più che maggiorenne. La vicenda, riportata dal quotidiano Il Messaggero, risale al 2016 e avviene in un ristorante di Roma poco lontano dai Musei Vaticani. Nel ristorante in cui lavorano, un cameriere e un pizzaiolo danno il via alla “sfida“, che avrebbe avuto come oggetto la loro collega cameriera. Il 23 luglio del 2016, la ragazza, immune alle avances che ormai da tempo il cameriere le rivolge, viene sorpresa dal collega mentre si sta svestendo in uno sgabuzzino del locale adibito a spogliatoio, e palpeggiata da lui con insistenza. Ma ad interrompere le molestie e a far allontanare – purtroppo solo momentaneamente – il cameriere sull’uscio della porta (rimasta aperta) compare un altro dipendente: peccato però che appena l’uomo si allontana, l’aggressore rientra nello sgabuzzino e riprende da dove aveva interrotto, fino a costringere la ragazza ad un rapporto sessuale non consenziente.
La vittima ha denunciato il giovane per violenza sessuale: ieri, 23 maggio 2023, il cameriere è stato condannato dalla prima sezione collegiale del Tribunale di Roma a 5 anni e mezzo di reclusione. Il legale del cameriere ha sostenuto nella sua difesa che la vittima fosse in realtà consenziente durante il rapporto e che il ragazzo sarebbe stato denunciato per “vendetta” perché fidanzato e perché – a detta sua – non avrebbe avuto intenzione di lasciare la sua compagna. Una ricostruzione ritenuta totalmente infondata dai magistrati che hanno condannato l’aggressore.