La nomina di Chiara Colosimo alla presidenza della Commissione Antimafia non smette di agitare la politica, ma soprattutto cresce la protesta dei parenti delle vittime. “Se convocati, non so se andremo” dice il fratello di Peppino Impastato e anche Salvatore Borsellino spiega a La Stampa: “Mi ha chiesto di incontrarla. Ma per ora non me la sento”. Durissima anche la posizione di Paolo Bolognesi, presidente dell’associazione delle vittime del 2 agosto 1980: “Che noi a 43 anni dalla strage dobbiamo ancora stare sulle barricate è sconvolgente”. In una intervista a La Repubblica Bolognesi, infaticabile anima dell’associazione che ancora cerca la verità completa sull’attentato del 2 agosto 1980. non usa mezzi termini: “Tanto valeva mettere alla presidenza della Commissione Antimafia direttamente Matteo Messina Denaro. La scelta di Chiara Colosimo è un bruttissimo segno, perché le sue relazioni con l’ex Nar Luigi Ciavardini, di qualsiasi natura siano, sono gravi. Io spero proprio che all’anniversario della strage del 2 agosto a Bologna non si faccia vedere”.
Bolognesi: “È semplicemente una schifezza” – Colosimo, fotografata in un atteggiamento che pare confidenziale con Ciavardini, anche oggi sulle pagine della Stampa smentisce l’amicizia con l’ex Nar e spiega che la foto fu scattata durante un’iniziativa per il recupero dei detenuti animata dalla moglie di Ciavardini. Poi spiega rispetto alla strage della stazione: “Non ci sono idee pregiudiziali che possa permettermi nel mio ruolo, non possono esistere per il rispetto che porto alle vittime delle stragi. È con questo spirito che affronterò ogni tematica che mi verrà sottoposta, perché le risposte vanno date prima di tutto alle famiglie delle vittime”.
“Noi sappiamo perfettamente di cosa si tratta, è inutile che ci prenda in giro. La moglie di Ciavardini ha un’associazione (Gruppo Idee, ndr ) per aiutare nel reinserimento sociale gli autori di reato e si vantò di aver fatto uscire dal carcere l’ex Nar Gilberto Cavallini. È semplicemente una schifezza” dice Bolognesi L’amarezza e l’indignazione arriva dalla consapevolezza che la lotta per la verità completa non finisce mai: “Dobbiamo sempre stare in trincea, è sfinente. L’associazione della moglie di Ciavardini, che Colosimo cita come occasione istituzionale di incontro, a un certo punto voleva organizzare un concerto rock con una band dell’estrema destra, che aveva dedicato una canzone a Erich Priebke. Abbiamo dovuto fare una battaglia per impedirglielo. Ci sono collegamenti materiali che stanno emergendo tra fascisti e mafiosi, ogni giorno ne abbiamo conferma. Bisogna approfondire le stragi del 1992 e del 1993 ed è provata ad esempio la presenza nei luoghi degli attentati di Stefano Delle Chiaie, noto esponente dell’estrema destra neofascista, che venne coinvolto nel processo per la Strage di Bologna. Ci sono collegamenti su cui bisogna andare a fondo, questa nomina non aiuta”. Bolognesi ricorda che “Ciavardini è uno degli stragisti, condannato con condanna passata in giudicato, ed è a processo per falsa testimonianza. È stato coinvolto nell’uccisione del giudice Mario Amato, ha avuto il ruolo di esecutore materiale della strage. Non credo sia difendibile il fatto di frequentare, per qualsiasi ragione, una persona del genere” conclude Bolognesi.
L’ex magistrato Scarpinato: “La missione è costruire una contronarrazione revisionista e negazionista” – Per Roberto Scarpinato, ex magistrato antimafia, ora senatore M5S: “L’elezione della Colosimo non è un’impuntatura personale, ma una scelta di coerenza della premier.Io lo chiamo soccorso nero. E noi non solleviamo una polemica politica, ma una questione istituzionale. Meloni ha sempre proclamato fedeltà a Pino Rauti, fondatore di Ordine Nuovo, dalle cui fila sono usciti gli stragisti degli Anni 70. Ha partecipato a una manifestazione con Ciavardini e criticato la sentenza di condanna sulla strage di Bologna – dice il senatore a La Stampa – Il deputato Mollicone ha ricordato in Parlamento il depistatore generale Maletti, definendolo “uomo di Stato”. Ciavardini è uscito dal carcere grazie a Claudio Barbaro, attuale sottosegretario, e a sua volta ha fatto uscire dal carcere Cavallini”. L’ex magistrato ricorda che il filo nero che lega la destra eversiva ad alcune stragi. “L’elezione della Colosimo interviene in un momento particolare. La Corte di Bologna ha appena condannato Bellini, neofascista di Avanguardia Nazionale, che nel 1992 era in contatto con gli esecutori della strage di Capaci e suggerì la strategia di colpire i beni artistici, come fatto nel 1974 da Massimiliano Fachini, leader di Ordine Nuovo a cui apparteneva Pietro Rampulla, artificiere di Capaci. La sentenza di Bologna rivede il delitto Mattarella recuperando la matrice di destra eversiva, come sosteneva Falcone. Stefano Delle Chiaie era a Palermo nel periodo delle stragi. Su questi temi dovrebbe misurarsi la commissione antimafia. Come potrà farlo con questa presidente?”. Per Scarpinato l’obiettivo è uno: “Costruire una contronarrazione revisionista e negazionista: le stragi sono opera solo di Riina, niente c’entrano massoneria, servizi segreti, neofascisti. Al massimo qualche imprenditore del Nord dagli affari sporchi”. Per il senatore ci saranno conseguenze “Devastanti. Immaginiamo come questa notizia sarà letta da personaggi come Graviano, al 41 bis, o Bellini, che attende il processo di appello per la strage di Bologna”.