Al pronto soccorso del Civile di Brescia c’è un afflusso di oltre 200 pazienti al giorno. Difficile da gestire e con lunghe attese? C’è una emorralgia di medici? Niente paura. Mentre la sanità pubblica annaspa ed è il pronto soccorso che va in emergenza e, a sua volta, viene “soccorso” dai medici delle cooperative emiliane. Ecco allora arrivavare il Pronto soccorso dei privati.
Dal 18 maggio scorso, infatti, anche Brescia, dopo Roma, Torino e Milano, per ridurre le attese, anzi per dare assistenza in tempi rapidi, si appoggia al privato. La struttura si chiama Pronto Soccorso Med e sarà aperta, rigorosamente a pagamento, solo a malati non “abbastanza gravi”, specificano gli animatori dell’iniziativa. Le iniziative di potenziamento delle strutture territoriali (Ospedali e Case della Comunità) restano al momento sulla carta nonostante la loro costituzione obbligatoria dopo la grave crisi pandemica.
Insomma verranno curate le urgenze minori, ma con necessità di valutazione specialistica in tempi brevi, come le sospette polmoniti, le flebiti o le trombosi venose profonde. Senza dover aspettare ore e ore per effettuare un esame in codice verde o giallo.
E’ così che prosegue in Lombardia, più velocemente che altrove, lo stillicidio della sanità pubblica. Brescia è già in testa nel processo di privatizzazione dei servizi sanitari. Dalla metà degli anni Novanta al 2018 i posti letto pubblici sono stati più che dimezzati e, nello stesso arco temporale, i posti-letto privati sono considerevolmente aumentati. Infatti Brescia è la prima città lombarda ad avere un numero maggiore di posti letto, ben 1.740, in 5 strutture cittadine accreditate. Su 3.034 posti letto sono solo 1.294 quelli pubblici.
I grandi gruppi sanitari, tra cui alcuni multinazionali, hanno una forza di condizionamento sul servizio socio-sanitario pubblico che si ferma solo con la volontà politica di tutelare la sanità pubblica dall’aggressione di quella privata. A parole tutti dicono di voler difendere le prerogative universalistiche della sanità pubblica, in realtà sono le strutture pubbliche che “cedono” davanti agli interessi privati. Interessi privati spinti non solo dalla volontà di “lucro” ma forti delle inefficienze della sanità pubblica (oggetto delle scorrerie della politica e dei 20 anni formigoniani). Si accelera così il processo di privatizzazione.
E’ il centro della struttura sanitaria pubblica (la Regione) che, accreditando cioè autorizzando dietro corrispettivo ogni tipo di prestazione sanitaria (diagnostica, di cura ecc. ecc.) richiesta dai privati affossa la sanità pubblica. C’è pure il rischio che neppure un aumento delle risorse pubbliche trasferite alla Sanità possa fermare il declino del servizio pubblico, giacché oramai più della metà dei trasferimenti statali alle Regioni finisce nelle tasche dei privati. Il paradosso è quello che più risorse pubbliche si trasferiscono alla Sanità, più si rafforzano i privati.
Riceviamo e pubblichiamo la replica della titolare della struttura:
Sono Elena Torri, Titolare e Direttore sanitario del Poliambulatorio di Primo Soccorso e Medicina D’urgenza BresciaMEd.
Innanzitutto BresciaMEd è presente sul territorio dal 2019, abbiamo solo cambiato sede.
Ci tengo subito a precisare che BresciaMEd nasce, sia come idea sia come impegno economico, solo ed esclusivamente da me che ne sono l’unica titolare, pertanto non ho ricevuto nessun tipo di sovvenzionamento né appoggio di qualunque genere, e senza nessuna convenzione con il SSN: siamo un “privato puro”, come citato da alcuni in questi giorni.
Ringrazio il collega per la giusta precisazione: non siamo un Pronto soccorso! Siamo un presidio di Primo soccorso e medicina d’urgenza. Ho lavorato molti anni come medico in Pronto soccorso rivestendo diversi ruoli anche apicali e conosco bene la distinzione fra un Pronto Soccorso ospedaliero e un servizio di Primo Soccorso, Non abbiamo certo né l’ambizione né la volontà di sostituirci al Pronto soccorso.
Specifico che per presidio di Primo Soccorso si intendono tutte quelle strutture ambulatoriali che erogano prestazioni sanitarie messe in atto per risolvere problematiche di salute acute o sub-acute lievi o moderate come piccoli traumi, ferite, sindromi dolorose in generale, come ad esempio le guardie mediche turistiche. I presidi di Primo Soccorso, pertanto, a differenza del Pronto Soccorso Ospedaliero, che è sempre aperto h24 7 giorni su 7, possono operare in orari ambulatoriali, in quanto le patologie trattate non sono emergenze pericolose per la vita. Pertanto è il cittadino, in modo del tutto autonomo, che può scegliere se rivolgersi a noi oppure al SSN.
L’apertura in orari diurni e non festivi di BresciaMEd è voluta proprio per non generare confusione e confonderci con un Pronto Soccorso Ospedaliero, a cui è necessario, come ribadito più volte, rivolgersi sempre in caso di emergenze ovvero situazioni che possono compromettere le funzioni vitali di un paziente.
Il nostro Poliambulatorio si pone sul territorio come presidio di Primo Soccorso privato, differenziandosi da altre strutture proprio per la pronta disponibilità e il libero accesso, atto a risolvere in maniera tempestiva tutte quelle patologie acute e urgenti come ferite, piccoli traumi, faringonia, tosse, dolori o coliche addominali, che non trovano risposta adeguata sul territorio per varie ragioni (non credo sia questo il luogo per entrare nel merito) e che in pronto soccorso verrebbero triagiate come codici bianchi verdi o azzurri e pertanto non urgenti.
Il personale medico che lavora a BresciaMEd ha adeguate competenze ed esperienza per individuare eventuali casi critici ed inviarli correttamente presso le strutture ospedaliere del territorio e se necessario allertando il 112. Il nostro intento è quello di alleggerire, seppur in minima parte, la forte pressione che i colleghi dei pronto soccorso ricevono quotidianamente per gestire patologie minori sottraendo tempo alle vere emergenze.
Per quanto riguarda le certificazioni cito il sito INAIL: “Qualunque medico presti la prima assistenza a un lavoratore infortunato sul lavoro è obbligato a rilasciare il certificato medico nel quale sono indicati la diagnosi e il numero dei giorni di inabilità temporanea assoluta al lavoro e a trasmetterlo esclusivamente per via telematica all’Istituto assicuratore”. Pertanto presso il nostro Poliambulatorio vengono redatte regolari certificazioni Inail e di malattia come previsto dalle vigenti normative.
Cordiali saluti
Riceviamo e pubblichiamo la risposta del blogger Dario Balotta:
Cara Signora Torri, non ho visto nessuna sua smentita ai giornali bresciani, tutti con titoli del tipo “Brescia: parte il Primo Soccorso privato”. Non solo, ma conferma testualmente: “La realizzazione del primo poliambulatorio di Primo Soccorso e Medicina d’Urgenza a Brescia risponde contemporaneamente a entrambe le esigenze”. Quindi il Pronto soccorso c’è! Inoltre Lei dice: non abbiamo nessuna convenzione con il SSN”: per fortuna, ci mancherebbe altro. Avete però una autorizzazione che è una testa d’ariete privata nella sanità, che fino a prova contraria dovrebbe essere un servizio “universalistico”. Dietro il pretesto di alleggerire il lavoro dei “colleghi” del pronto soccorso, anziché aprire un pronto soccorso privato potreste suggerire ai colleghi della Asst di Brescia di assumere personale medico e paramedico e, nel caso, fare una donazione con questo scopo.