Si erano letteralmente “incollati” alla base della statua di Laocoonte all’interno dei Musei Vaticani esponendo uno striscione con scritto “no gas e no carbone” (guarda il video). Ieri in Vaticano due ambientalisti italiani hanno affrontato la seconda udienza del processo per l’azione. “Come Laocoonte, scienziati e attivisti sono i testimoni che cercano di avvertire chi li circonda sulle conseguenze che le azioni di oggi avranno sul futuro – spiegava il collettivo di Ultima generazione in una nota -. Come Laocoonte, scienziati e attivisti non vengono ascoltati o, peggio, vengono messi a tacere dalla politica, più interessata a difendere i privilegi di una minoranza che a provvedere al bene della collettività”.

Le immagini dei due attivisti fecero il giro del mondo e con il tempo il numero dei blitz, con vernici lavabili o fango, è aumentato e anche le denunce contro gli autori. Come riporta Leggo Ester Goffi, studentessa di storia dell’arte di 25 anni, e Guido Viero, operatore sanitario di 61 anni, hanno spiegato ai magistrati vaticani che la loro è stata un’azione di stimolo e che volevano solo esortare i leader mondiali ad agire contro il cambiamento climatico. La statua non era stata danneggiata anche se la ripulitura del marmo per via della colla sintetica permeata non è stata una impresa facilissima. L’accusa è di vandalismo.

Il Vaticano condanna l’operato dei cosiddetti ‘ecovandali’. “Nell’attenzione alle opere d’arte, che da secoli sono patrimonio dell’umanità e che diventano meta di turisti del mondo intero, è utile ribadire che la loro protezione – sottolinea il Pro-Prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione, monsignor Rino Fisichella, in un documento del Vaticano sul turismo – è responsabilità di tutti e per questo si deve condannare con convinzione ogni forma di violenza che attenta alla loro conservazione“. Solo ieri Papa Francesco e nei giorni in cui l’Italia fa i conti con la crisi climatica era tornato a lanciare un appello per la salvaguardia dell’ambiente chiedendo di “porre fine a questa insensata guerra al creato”. “Ascoltiamo l’appello a stare a fianco delle vittime dell’ingiustizia ambientale e climatica, e a porre fine a questa insensata guerra al creato” ha affermato Bergoglio nel Messaggio per la Giornata mondiale di preghiera per la Cura del Creato, che si celebrerà il 1° settembre.

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