L’assemblea degli azionisti Total si è svolta tra le tensioni. Diversi manifestanti, attivisti per il clima, si sono dati appuntamento fuori dalla sede del colosso petrolifero francese per urlare la loro “contrarietà” alla multinazionale.
Tra i manifestanti anche la parlamentare europea Manon Aubry, co-presidente del gruppo parlamentare della Sinistra Unitaria Euoropea, che ha condiviso sul proprio account Twitter il racconto della giornata. Sottolineando che Total è una “vera e propria bomba climatica e sociale”, con profitti di oltre “20 miliardi” nel solo anno di cui “10 miliardi direttamente nelle tasche degli azionisti sotto forma di dividendi”, Aubrey ha accusato Total di essere “specialisti” dell’evasione fiscale e di contribuire alla catastrofe climatica con il loro “greenwashing” che “non è credibile”. L’europarlamentare si è trovata faccia a faccia con degli azionisti che l’hanno insultata definendo attivisti ed eurodeputati “merde” e “parassiti”. “Per Total come per gli altri, è tempo di porre fine all’impunità totale delle multinazionali che distruggono il pianeta, violano i diritti umani, sfruttano i lavoratori e pagano tasse quasi nulle”, ha concluso l’europarlamentare nei suoi post.