Seconda condanna per il sindaco di Norcia, Nicola Alemanno, nell’ambito delle varie inchieste giudiziarie, avviate a suo carico dalla procura di Spoleto e riguardanti gli atti amministrativi legati all’emergenza post terremoto. Al primo cittadino (Forza Italia) è stato inflitto un anno e dieci mesi per falso e abuso d’ufficio per la costruzione di una casetta sede provvisoria della pro loco. La notizia è riportata dai giornali e altri media locali. Il presidente della pro loco, Domenico Rossi, committente dell’opera, è stato condannato a un anno (pena sospesa) per abuso d’ufficio. Il difensore di Alemanno, l’avvocato Massimo Marcucci, ha già annunciato il ricorso in appello. Il sindaco, interpellato dall’Ansa, si è limitato a dire che “non vale più nemmeno la pena fare altri commenti, ho già detto abbastanza su queste inchieste”. La precedente condanna- 15 mesi – era stata inflitta al sindaco per “casa Ancarano”. Alemanno sarà sospeso dal suo incarico in base alla legge Severino che di fatto mette fine al suo mandato. A Norcia si voterà per il rinnovo del consiglio comunale nella primavera del 2024. La decisione dovrà comunque essere formalizzata nei prossimi giorni dalla prefettura di Perugia.

Nei giorni scorsi la Procura di Spoleto aveva notificato un avviso di conclusione delle indagini preliminari nei suoi confronti, dell’assessore Giuseppina Perla e di un dirigente amministrativo, per truffa aggravata per il presunto conseguimento di erogazioni pubbliche, peculato e falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in relazione a un rimborso di poco più di 330 euro per una trasferta a Como. Le indagini – in base alla ricostruzione degli investigatori – sono scaturite da un’interrogazione di un gruppo consiliare, Noi per Norcia, relativa al presunto indebito utilizzo dell’auto del Comune ed un illecito rimborso spese richiesto in seguito alla “prolungata permanenza” in Lombardia, per finalità ritenute private dagli inquirenti (premiazione di un’opera autobiografica, in qualità di privati cittadini). Le attività di polizia giudiziaria, delegate alla Guardia di finanza di Spoleto, “hanno permesso di acquisire elementi probatori considerati tali da ipotizzare che la vettura sia stata utilizzata, al di fuori delle esigenze di servizio per scopi personali, e che risorse pubbliche siano state illecitamente impiegate per il pernottamento e per i pasti del sindaco e dell’assessore, al termine di una visita istituzionale”. “Del premio in denaro non ho trattenuto un centesimo, mettendolo a disposizione di un’opera della collettività. È stato infatti devoluto al restauro di un quadro di San Benedetto di proprietà del Comune” aveva replicato Alemanno.

“Solidarietà e vicinanza” al sindaco di Norcia sono stati espressi da Raffaele Nevi, vice capogruppo di Forza Italia alla Camera. “Sarà sospeso dall’incarico per una norma, la legge Severino, quantomeno discutibile, soprattutto alla luce di una vicenda giudiziaria a dir poco grottesca, per la quale Alemanno è stato condannato con tanto di interdizione dai pubblici uffici”, aggiunge.
“Alemanno in questi anni post terremoto – ricorda Nevi – ha dato prova di grande capacità amministrativa, risollevando la sua città così duramente colpita dal sisma, ma questo non gli ha evitato una serie di inchieste giudiziarie poco comprensibili. Come appunto l’ultima che lo vede condannato per la realizzazione della casetta provvisoria della pro loco. È difficile non pensare ad un accanimento giudiziario verso un sindaco che ha agito esclusivamente nell’interesse della sua collettività. Sono altresì certo che nei successivi gradi di giudizio – conclude Nevi – il sindaco Alemanno riuscirà a dimostrare la sua estraneità a tutte le accuse mosse nei suoi confronti”.

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