Un rientro posticipato, settimana dopo settimana, fino alla pausa per i Mondiali. Dopo il gol alla prima di campionato a Lecce, l’Inter ha dovuto attendere oltre metà stagione per rivedere Romelu Lukaku. Il belga si era fermato ancora a fine agosto: ci si attendeva un suo rientro dopo un mese, per la sfida al Barcellona di inizio ottobre. Invece l’attaccante tornato in nerazzurro da figliol prodigo non ha più messo piede in campo per tutto il 2022, quanto meno con la maglia dell’Inter. Si è ripresentato in Qatar con il Belgio, fuori condizione. Poi il ritorno a Milano e un rientro soft, graduale. Insomma, il vero Lukaku l’Inter di Simone Inzaghi lo ha avuto solo da aprile in poi. Senza che i tifosi capissero bene perché. Almeno fino ad oggi.
Nella prima puntata del documentario Prime Video One for All, infatti, Lukaku ha rivelato qual ‘è stata la reale entità dell’infortunio alla coscia che ha condizionato la sua stagione: “Quello che la gente non sa è che mi sono rotto il tendine dei muscoli flessori della coscia, dietro al ginocchio, in allenamento prima della Cremonese”. Un infortunio grave, quindi, e inedito per l’attaccante: “È stata la prima volta in vita mia che sono stato fermo 6 mesi senza poter giocare – ha raccontato Lukaku – Mi ha fatto pensare molto: ‘Forse dovrei fare una riabilitazione più lunga per poter giocare più a lungo'”. Il riferimento è appunto alla rincorsa fatta per arrivare a giocarsi il Mondiale con il Belgio: “Io ho fatto di tutto per la Nazionale ed è un onore. Ma mi ha fatto pensare quello che mi è successo. È il mio corpo. Kompany ha dovuto smettere di colpo a 33 anni, io non voglio che mi succeda. Io peso 102 kg e gioco di sprint, non voglio rovinare il mio corpo”, ha sottolineato Lukaku. Che quindi ha preferito dosare il suo rientro, presentandosi al meglio per l’ultima parte della stagione, che comprende anche una finale di Champions.