La “cassaforte del servizio pubblico” ha un nuovo custode: Marcello Ciannamea. Il dirigente pugliese, classe 1965, è stato nominato alla guida della Direzione Intrattenimento Prime Time al posto di Stefano Coletta, con uno scambio di ruoli e l’arrivo di quest’ultimo alla Distribuzione. Ora i “codici” sono nelle sue mani, con un vento che soffia forte contro Viale Mazzini, tra grandi show ed eventi di punta, tra volti popolari e nuove leve.
Lì nelle fasce prestigiose, nell’access prime time dove regnano i game show, in prima serata dove non sono concessi errori e in seconda serata con esperimenti da realizzare. “E’ in quota Lega“, ripetono all’unisono. Nei corridoi di Viale Mazzini tutti lo chiamano per nome, dove viene descritto come un moderato che piace al centrodestra, trasversale e non estremista. Certo, spinto dalla politica nella poltrona che pesa ma considerato anche “partito Rai”, dove lavora fin dal 1992 con il primo impegno da impiegato a Torino.
Sui social e sui siti sembra aver quasi scelto la strada del mutismo. Nessuna intervista ritrovata, nessuna polemica pubblica in cui è stato coinvolto. Nessuna traccia, abituato alle retrovie. Ora in prima fila a gestite i titoli più forti, le polemiche più dure e i volti più esposti: da Amadeus a Carlo Conti, da Antonella Clerici a Milly Carlucci, da Alessia Marcuzzi a Francesca Fagnani e così via. E con gli occhi puntati anche all’evento degli eventi: il Festival di Sanremo. “La Lega proverà a spingere per metterci le mani”, “No, Marcello medierà perché conosce gli equilibri”. Le versioni contrastanti di chi forse aspetta per capire, per valutarlo in questo nuovo ruolo.
Poco presente sui contenuti, da sempre legato al Marketing e al Palinsesto. Abituato a collocare, meno a realizzare. Nel totonomi c’era finito più volte, anche per la poltrona più prestigiosa, quella di amministratore delegato. Nel 1994 da Torino passa a Roma nella struttura Pubblicità Radiotelevisiva della Direzione Commerciale. In questo ambito formula analisi e previsioni di ricavi pubblicitari, definisce il palinsesto pubblicitario e controlla lo sviluppo dei proventi aziendali. Si occupa anche di sponsorizzazioni e relazioni con gli stakeholder pubblicitari. E’ questo il suo mondo, dal 1998 al 2004 è Responsabile del marketing all’interno di diverse sezioni, nel 2013 diventa Direttore della Direzione Palinsesto. Una scalata che lo porterà ad aprile 2019 alla Direzione Coordinamento Editoriale Palinsesti Televisivi e da febbraio 2020 alla Direzione Distribuzione. Su quali volti punterà e quali format proporrà? Il primo rebus già c’è: la Lega spingerebbe per il ritorno su Rai1 di “Miss Italia”.