Il presidente Sergio Mattarella ha partecipato alle celebrazioni per il centenario di don Lorenzo Milani, un momento che è stato occasione per riflettere sulla scuola e sul valore di un’istruzione inclusiva, motore di libertà e crescita sociale: “Il motore primo delle sue idee di giustizia e uguaglianza era proprio la scuola – ha detto il presidente della Repubblica nel suo intervento -. La scuola come leva per contrastare le povertà. Non a caso oggi si usa l’espressione “povertà educativa” per affermare i rischi derivanti da una scuola che non riuscisse a essere veicolo di formazione del cittadino. La scuola per conoscere”. Poi ha puntualizzato: “Il merito non è l’amplificazione del vantaggio di chi già parte favorito. Merito è dare nuove opportunità a chi non ne ha, perché è giusto e per non far perdere all’Italia talenti preziosi se trovano la possibilità di esprimersi, come a tutti deve essere garantito”.
Il Presidente ha poi continuato: “I ragazzi di Don Milani non possedevano le parole. Per questo venivano esclusi. E se non le avessero conquistate, sarebbero rimasti esclusi per sempre. Guadagnare le parole voleva dire incamminarsi su una strada di liberazione. Ma chiamava anche a far crescere la propria coscienza di cittadino; sentirsi, allo stesso tempo, titolare di diritti e responsabile della comunità in cui si vive”.