“C’era una festa in un’ala del centro sportivo e dei bambini si sono ‘liberati’ dai genitori, senza nessun tipo di controllo, sono entrati in piscina ma non si riesce a capire da dove perché i cancelli erano tutti chiusi”. Così un socio del centro sportivo di Centocelle, a Roma, dove ieri un bambino di tre anni è morto affogando in piscina, racconta cosa accaduto domenica 28 maggio. “Il bambino – dice – si è buttato di sua spontanea volontà e c’è un’indagine in corso”. Spiegando che nel centro sono presenti le telecamere, il socio racconta che i dipendenti del centro hanno visto i bambini “fuori controllo” e hanno più volte “richiamato i genitori” e i bambini stessi. “Il piccolo – dice ancora – è stato lasciato solo per 40-50 minuti. Il ritrovamento è stato fatto da noi dopo 10 minuti dal fatto perché abbiamo personale che gira per il centro”. La piscina, però, era ancora “chiusa”: “Se fosse stata aperta ci sarebbero stati fissi due bagnini”.
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