Nel mese di aprile le esportazioni italiane extra Ue sono diminuite del 2,1% rispetto a marzo e del 5,1% nel confronto con aprile 2022. Viceversa le importazioni sono tornate a salire, segnando un + 13,9% mese su mese e un + 19,5% su base annua. “Dopo oltre due anni di crescita, per la prima volta l’export segna una flessione su base annua, con cali diffusi a tutti i raggruppamenti, a esclusione di quello dei beni strumentali”, commenta l’Istat. Quanto alle destinazioni l’export scende soprattutto verso la Gran Bretagna (- 15,1% su aprile 2022), i paesi Opec (- 8,1%) e la Cina (- 2,4%). Salgono invece le vendite di prodotti made in Italy verso l’India (+ 15%), la Turchia (+ 8,1%) e la Russia (+ 5,9%). Il mese precedente le esportazioni verso Mosca erano salite di ben il 64%.
Quanto alle importazioni l’Istat spiega che gli acquisti da quasi tutti i principali paesi partner extra Ue27 sono in calo su base annua e la flessione è “quasi totalmente spiegata dalla contrazione degli acquisti di energia e beni intermedi”. Le importazioni dalla Russia registrano la contrazione tendenziale più ampia (-85,2%), a seguito delle sanzioni per l’invasione dell’Ucraina. Ad aprile il saldo commerciale dell’Italia (differenza tra valore delle esportazioni e dell’import) con i paesi extra Ue27 è positivo e pari a 1,2 miliardi, mentre un anno prima era in deficit per 2,711 miliardi. Il deficit energetico di 5,838 miliardi è molto inferiore rispetto a un anno prima (quando era pari a -9,286 miliardi) e l’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici aumenta da 6,575 miliardi di aprile 2022 a 7,054 miliardi di aprile 2023.