Televisione

L’addio di Fazio alla Rai nell’ultima puntata di Che Tempo Che Fa: “Abbiamo cercato segnali da Marte che non sono arrivati”. La stoccata di Littizzetto a Salvini

“Un grazie sincero alla Rai, sono stati quarant’anni bellissimi”, chiosa commosso il conduttore

di F. Q.

L’ovazione del pubblico, lacrime, sorrisi, stoccate e grandi ascolti. Va in scena il Che addio che fa e gli ingredienti per il saluto in grande stile ci sono tutti, con Fabio Fazio che fa da pompiere e prova a spegnere gli incendi innescati prima da Michele Serra, poi da Luciana Littizzetto (con quel “Bello ciao!” che è una stoccata in grande stile a Matteo Salvini) e ancora da Tullio Solenghi, che si sono tolti qualche macigno dalle scarpe. “Un grazie sincero alla Rai, sono stati quarant’anni bellissimi”, chiosa commosso il conduttore, che dopo quattro decenni suggellati da programmi che resteranno – quelli sì – nella storia della tv pubblica, si è congedato da Mamma Rai e si prepara a sbarcare, dall’autunno, sul canale Nove. Intanto la chiusura è di quelle col botto, in tutti i sensi: 2,8 milioni di spettatori con il 15,4% di share (oltre il 17% per il tavolo) con un picco di 3,8 milioni e il 21% di share, che sanciscono un’uscita di scena di quelle clamorose. E un’eredità ancora più complicata da gestire.

L’ADDIO DI FABIO FAZIO A MAMMA RAI –Abbiamo cercato segnali da Marte che non sono arrivati”, ammette Fazio senza giri di parole confermando che il rinnovo del suo contratto non è mai stato affrontato dai vertici uscenti della Rai. Ma prima era stato il tempo degli affondi. “Se Topo Gigio tornasse in onda, tutti si chiederebbero a quale partito è in quota. E se tornasse il Quartetto Cetra, sia ben chiaro che, dei quattro, uno dev’essere meloniano, uno leghista, uno grillino e il quarto del Pd. Poi quello grillino e quello del Pd si annullano litigando tra loro, e così diventa il duetto Cetra, solidamente governativo”, ha ironizzato (ma non troppo) Michele Serra. “Mentre il pubblico servizio/ non trovando sostitutio/ crollerà nel precipizio/massacrandosi con strazio/proprio lì sotto il prepuzio/come un misero tafazio”, ha aggiunto Tullio Solenghi, con una poesia al vetriolo. “È solo televisione”, ha ammonito il conduttore, cercando in diverse occasioni di spegnere il fuoco.

LA LETTERA DELLA LITTIZZETTO ALLA RAI (E LA STOCCATA A SALVINI) – Ma il vero carico da novanta ce lo ha messo Luciana Littizzetto, con una letterina emozionante e piena di sottotesti. “Cara Rai. Eccoci arrivati alla fine della nostra relazione. È finita, non abbiamo superato la crisi del settimo governo”, ha esordito l’attrice nel suo ultimo monologo targato Rai. “Pensare che la prima volta che mi hai assunta c’era la destra, si parlava di condoni, il mondo era in guerra… quante cose sono cambiate da allora, eh? Sono stati anni proprio belli, cara amatissima Rai, anni di allegria, di grandi ascolti, di fatica, di ospiti importanti. Ogni tanto pestavamo qualche merdone e ci spostavi, da Rai tre a Rai Uno, da Rai uno a Rai due e di nuovo a Rai 3”, ha proseguito. “Ma abbiamo resistito soprattutto grazie ai milioni di spettatori che ci hanno voluto bene. Ciao! Milioni! E anche al nostro impegno. Ma non grazie ad altro. Questo lo dico a muso duro e con orgoglio. Cara amatissima Rai, il mio ricordo di te sarà sempre felice. Perché tu per me non sei la parte politica di turno che ti governa. Mi lasci dei ricordi straordinari cara Rai, e purtroppo, mi lasci anche sto pirla di Fabio, che mi dovrò portare dietro in questa nuova Prova del Nove”, ha poi detto riferendosi all’imminente trasloco a Discovery. “Mi spiace solo lasciare qui tanta gente, tanti professionisti che sgobbano ogni giorno e che le poltrone che si contendono i capi non le hanno mai viste. E grazie a Fabio di tutti questi anni insieme. L’unico presentatore che se fa ottimi risultati gli danno addosso il doppio. Cara Rai. Restiamo Amici. Chissà magari un giorno ci ritroveremo, spero in un’Italia un po’ diversa… un’Italia dove la libertà sia preservata, e dove il dissenso sia sempre leale. Un’Italia dove chi fa il ministro non abbia paura di chi fa il saltimbanco”. Infine, l’affondo sul ruolo del servizio pubblico e la stoccata a Matteo Salvini (che via Twitter aveva commentato con un “belli ciao!” la notizia dell’addio alla Rai di Fazio e Littizzetto): “Cara Rai. Non dimenticarti mai che il Servizio pubblico è di tutti. Di quelli che la pensano come chi governa, ma anche di quelli che pensano il contrario. E persino di quelli che non sono andati a votare. Di chi va e di chi resta. Di tutti. Di più. Tua affezionatissima. Luciana P.S. Bello, ciao”.

IL SALUTO FINALE 40 ANNI DOPO IL PROVINO Archiviato anche l’ultimo Tavolo, con un Nino Frassica in forma strepitosa, ecco che Fazio si è riservato un momento per il congedo finale, richiamando al suo fianco Filippa Lagerbäck, anche lei visibilmente emozionata. “Ringrazio tutti i colleghi della Rai, de L’Officina, il trucco, il parrucco, tutti. Vorrei anche dire grazie a quelli che in questi giorni si sono fatti sentire”, dice Fazio commosso. “Ringrazio in particolare Rosanna Pastore e Silvia Calandrelli che hanno cercato in questi mesi fino all’ultimo una soluzione, cercando segnali da Marte che non sono arrivati”, confermando che i vertici Rai dell’era Fuortes non hanno mai aperto la pratica rinnovo del suo contratto. “La Rai è la tv di tutti e anche la mia e non posso che volerle enormemente bene. In questi giorni, esattamente 40 anni facevo il mio provino da imitatore e incredibilmente mi hanno preso. A quel provino c’era Bruno Voglino da cui tutto è iniziato e a lui voglio indirizzare l’ultimo grazie. Andai a fare l’imitatore a Pronto Raffaella la sigla si chiamava Fatalità e io mi sentivo lì proprio per fatalità. Il grazie più grande poi lo voglio indirizzare al pubblico. Sono stati 40 anni bellissimi”.

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