Arisa durante l’ultima intervista a “La Confessione” di Peter Gomez sul Nove aveva dichiarato: “Adesso faremo il Pride a Roma il 10 e poi lo faremo anche a Milano il 24 giugno e io vorrei cercare di ampliare un po’ la rappresentanza che abbiamo, anche per quanto riguarda i media della comunità LGBTQ+, che non è fatta solo di macchiette, di cose un po’ oscene, plateali, ma che è fatta di gente normalissima” . Ma non accadrà perché Arisa ha deciso, consigliata dal suo staff, di non far più parte delle due manifestazioni.
Le parole della cantante hanno scatenato polemiche e clamore da parte della comunità LGBTQ+ non tanto sul fatto che abbia dichiarato di apprezzare la premier Meloni “perché ha molta cazzimma” nonostante le sue idee sui diritti “non sono aperte, ma se certe cose le vengono spiegate con pazienza e amore, può portarci ad alti livelli”, quanto anche l’idea di cosa servirebbe alla comunità arcobaleno per ottenere maggiore ascolto dalle istituzioni: “Io penso che dobbiamo smettere di spaventare. Dobbiamo anzi dimostrare che siamo gente Wow!”. La diretta Instagram a poche ore dal ‘fattaccio’ ha peggiorato la situazione: “Io non vi chiedo mai niente, non è che faccio affidamento sul supporto che mi date, i dischi manco li comprate. Dovrei essere Lady Gaga”.
Nemmeno l’ultima partecipazione a “Domenica In” ha rasserenato gli animi: “Ho detto che la Meloni mi piace, poi che ci siano difficoltà sull’accettazione e sul riconoscimento dei diritti della comunità LGBTQ+ è vero: vorrei che fosse chiaro che io non sono una voltabandiera, sono quindici anni che sono dalla parte di questa comunità e continuerò a starci fino alla fine della mia vita. Non voglio risultare come una traditrice, chiedo alla signora Meloni di non agevolarmi in nulla”.
Fino all’ultima comunicazione fatta sui social: “Cari ragazzi e ragazze mi spiace immensamente per il momento che stiamo vivendo e spero che col tempo potremo di nuovo comunicare. – ha dichiarato l’artista – Per adesso sono solo insulti pesantissimi da parte di alcuni di voi che non so come decifrare. Oggi al mio manager è stato consigliato da parte degli organizzatori, di dirmi di non presentarmi al Pride di Milano a causa dell’ipotesi che alcuni membri della comunità possano in qualche modo mettermi in imbarazzo, io sarei venuta volentieri, però se ho fatto qualcosa di così tanto grave da meritare un trattamento così esclusivo, credo che non parteciperò neanche al Pride di Roma. Mi dispiace davvero tanto. Buon Pride a tutti, divertitevi anche per me, vi auguro di trovare un piano di svolta e di realizzare i vostri sogni legittimi per essere felici. Ve lo auguro davvero dal profondo del cuore. Io continuerò a vivere frequentando gli amici di sempre e mi farò raccontare. Ma prima di salutarvi un’ultima cosa la voglio scrivere: la diversità è fatta di opinioni, di esperienze e di modi di vedere la vita. La diversità è ricchezza. Me l’avevate insegnato voi. Non condannate la gente perché non la pensa esattamente come voi, magari quella gente lì vi ama lo stesso, ma voi pensate di no. I tempi cambiano, le mamme imbiancano, i fiori sbocciano e poi appassiscono, e poi rinascono. Bisogna lavorarci e crederci sempre. Se vi giocherete la carta dell’amore vincerete sempre”.