Il patteggiamento della Juventus, che alla fine se l’è cavata con una multa da 718mila euro e nessuna ulteriore penalizzazione, è “il risultato più bello per il calcio italiano”. Il presidente della Figc, Gabriele Gravina, commenta con soddisfazione l’epilogo del secondo processo sportivo a carico dei bianconeri, quello che riguardava le manovre stipendi, i rapporti con gli agenti e le sospette partnership con altri club. La Procura federale ha ottenuto lo stop ai ricorsi da parte della Juve e si ritiene soddisfatta del -10 già inflitto per il caso plusvalenze, la Vecchia Signora ha conservato un posto in Europa e chiuso la partita con la giustizia sportiva, in modo da poter guardare al futuro con più serenità (anche in caso di sanzioni dell’Uefa). Gravina, che è anche vice di Ceferin a Nyon, ha vinto la sua partita: da un lato la Juve è stata esclusa dalla Champions, dall’altro non è stata affondata.
“C’è un momento per la verifica, gli accertamenti e i giudizi ma c’è anche un momento per decidere e guardare al futuro con maggiore serenità, un momento per la progettualità. Tutto, nel rispetto delle regole. Quest’ultimo atto è previsto dalle nostre norme, dal codice di giustizia sportiva, auspicabile e condiviso. Credo sia il risultato più bello per il calcio italiano l’aver trovato un momento di serenità“, dichiara Gravina. Eppure, è una delle stravaganze di tutta la vicenda, la Juve ha ricevuto una pesante penalizzazione per le plusvalenze fittizie, che in precedenza erano state archiviate. Mentre su tutto il filone che riguarda gli stipendi e altre operazioni con procuratori e club finite nelle carte dell’inchiesta penale di Torino, in teoria le accuse più gravi dal punto di vista sportivo, alla fine è arrivata un’ammenda quasi irrisoria.
Ma Gravina difende in toto la giustizia sportiva: “Ci auguriamo di aver riportato serenità con il termine di questa vicenda. La nostra giustizia sportiva è alleggerita, veloce, puntuale e rigorosa. Con questi 30 giorni – prosegue il presidente della Federcalcio – la giustizia esaurisce il suo corso. Bisogna intervenire in tempi rapidi sia per lo sport sia per la giustizia ordinaria”. Gravina però dimentica che la classifica di Serie A nel corso di questa stagione è stata stravolta in ben tre occasioni: prima con il -15 inizialmente inflitto alla Juve, poi con la decisione del Collegio di garanzia del Coni di cancellare la penalizzazione, infine con la nuova sentenza della Corte d’appello federale che ha portato a 10 i punti di penalizzazione. Un balletto che ha travolto la squadra di Allegri, ma che ha condizionato irrimediabilmente tutto il campionato.