“Come si fa dopo 30 anni di galera compiere lo stesso misfatto?”. Il docu-crime “Angelo Izzo – Cuore nero”, prodotto da Loft Produzioni per Warner Bros Discovery, in programma giovedì 1° giugno in prima tv esclusiva alle 21.25 sul Nove ripercorre il viaggio nella mente di Angelo Izzo, l’uomo privo di umanità e compassione artefice non solo del “massacro del Circeo” nel 1975, ma anche dell’omicidio di Maria Carmela Maiorano e sua figlia Valentina nel 2005.
Dopo trent’anni in carcere e dopo aver ottenuto il beneficio della semilibertà, nella primavera del 2005 uno dei criminali più diabolici ed efferati della storia del nostro Paese torna a uccidere senza pietà, compiendo “il bis di una tragedia pesantissima”. Le vittime questa volta sono Maria Carmela Maiorano e sua figlia Valentina, una ragazzina di soli 14 anni. Qual è il movente di questo ennesimo massacro? Ma soprattutto, cosa scatta ancora una volta nella mente di Angelo Izzo?
Quello che emerge dalle parole dello stesso killer è il profilo di una personalità disturbata: “Stavo organizzando tre, quattro omicidi e mi sono detto: ora faccio sparire anche loro”. E ancora: “Provavo sollievo nell’averle ammazzate, non vedevo l’ora di levarmele dalle scatole”.
Angelo Izzo si trovava in carcere per i fatti avvenuti nella notte tra il 29 e 30 settembre 1975, quando, insieme agli amici Gianni Guido e Andrea Ghira, torturò e violentò due ragazze all’interno di una villa a San Felice Circeo. Le due giovani vennero ritrovate nel bagagliaio di un’auto poche ore dopo, quando Donatella Colasanti, fingendosi morta accanto al cadavere dell’amica, riuscì ad attirare l’attenzione di alcuni passanti. Per quell’orrendo delitto, che sconvolse l’Italia, l’uomo venne condannato all’ergastolo, eppure dopo trent’anni gli è stata concessa la semilibertà, permettendogli di compiere l’ennesimo efferato crimine. Come è stato possibile?
‘Angelo Izzo – Cuore Nero’ è un docu-crime prodotto da Loft Produzioni per Warner Bros Discovery, scritto da Matteo Billi, Giovanni Filippetto e Laura Fiorini. La regia è di Alessandro Galluzzi.