Fico (M5s): “Pd? Le accozzaglie non servono, le alleanze si costruiscono nel tempo. Dialogo riparta da territori e temi comuni”
“La frenata di
Giuseppe Conte dopo la sconfitta alle Comunali e gli appelli all’unione lanciati da
Elly Schlein? Le alleanze si costruiscono nel tempo, dal basso, come a Napoli dove sosteniamo insieme il sindaco Gaetano Manfredi. Bisogna
ripartire dai territori per identità e programmi seri. Questo può diventare anche un modello nazionale. Le
accozzaglie non servono”. A rivendicarlo è
Roberto Fico, ex presidente della Camera dei deputati e presidente del comitato di garanzia del Movimento 5 Stelle, a Roma per il sit-in insieme alla famiglia Regeni,
per l’udienza di fronte al gup.
“Sono convinto che la Meloni non si batte con i campi larghi ma con una idea diversa di Paese“,
aveva replicato Conte dopo la sconfitta di Pd e M5s alle amministrative, precisando che “non si vince perché ci si ritrova per qualche ora sul palco”. Tradotto, la strada del
dialogo tra Pd e M5s resta complessa: “Sarà competizione tra noi fino alle Europee? Non è questione di tattica, ma bisogna lavorare su punti programmatici importanti perché con questa disaffezione e con questo astensionismo le persone hanno bisogno di identità chiare e di sapere perché andare a votare. Serve
un’idea di Paese definita e condivisa, solo così si possono vincere le elezioni”, aggiunge Fico.
E ancora: “Quando parlo di strade condivise faccio l’esempio del Molise (
dove si voterà alle Regionali il prossimo 25 e 26 giugno, ndr): andremo insieme al Pd, con il nostro sindaco di Campobasso, Roberto Gravina, candidato presidente della Regione. Queste strade possono essere un modello”. E sulla necessità di un maggiore coordinamento tra le opposizioni in Parlamento, conclude: “Dal
salario minimo al
Pnrr, passando
per la tutela dei più deboli, ci sono tante battaglie che si possono fare insieme. E alcune le stiamo già facendo”.