Quando nel febbraio del 2022 i militari della Guardia di finanza entrarono nella sua proprietà si trovarono di fronte a una collezione di opere d’arte degne di un museo. Dipinti di Picasso, Cezanne, Kandinsky, De Chirico, Fontana, Savinio, Modigliani, Mirò, Morandi, Campigli, Chagall, Rotella e la statua del suo gatto, creata dal maestro colombiano Botero. Erano lì per un sequestro perché a Lanfranco Cirillo, 63 anni, architetto, era accusato di reati fiscali e tributari. Il professionista, il cui nome è stato legato a quello di Vladimir Putin e altri oligarchi che in passato lo hanno ingaggiato per organizzare le loro residenze, è ora imputato e il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha firmato la richiesta di perseguimento penale. Trattandosi di reati commessi all’estero, la Procura di Brescia aveva chiesto al ministro di rimuovere la condizione di improcedibilità in base all’articolo 9 del codice penale. Cirillo si trova attualmente a Mosca; nel mese di gennaio 2023, la Russia ha comunicato all’Italia l’assenza delle condizioni per il suo arresto, avendo acquisito la cittadinanza russa. Nel frattempo lo scorso febbraio la Cassazione ha annullato il sequestro dei beni.

Nei giorni scorsi il Tribunale di Brescia aveva dichiarato nullo il decreto di latitanza proprio perché residente a Mosca, contemporaneamente era stato dichiarato nullo il giudizio immediato per Anna Novitscalia (sua attuale compagna) e Vladimir Krutskikh che sono accusati di concorso nei reati fiscali. I giudici però avevano rigettato la richiesta di legittimo impedimento avanzata dai legali di Cirillo il quale il 22 maggio avrebbe voluto tornare in Italia per partecipare al processo. Rientro che era stato impossibile, secondo la sua versione, perché bloccato all’aeroporto di Mosca. “Gli hanno comunicato che gli era stata vietata l’estradizione dalla Russia e gli veniva rifiutata la partenza da Mosca”, ha riferito in aula il suo legale, che ha depositato ad inizio udienza documenti che attestano l’acquisto in data 22 maggio di due biglietti aerei da Mosca a Istanbul con ultima destinazione Milano Malpensa. “Atto che era era stato fatto così da consentire all’architetto Cirillo di presenziare all’udienza di oggi al tribunale di Brescia” aveva spiegato l’avvocato.

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