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I medici dicevano che avevano solo il 10% di possibilità di sopravvivere: le gemelline nate con 10 settimane d’anticipo compiono un anno

Grande festa per Tom e Laureanna Bond che vedono le loro bambine festeggiare il loro primo compleanno: i medici avevano dato alle gemelle solo il 10% di possibilità di sopravvivere alla nascita

di F. Q.

Tom e Laureanna Bond, entrambi 31enni di Abergele, piccola città della costa nord-orientale del Galles, il 12 luglio vedranno le loro bambine compiere un anno. La loro può sembrare una famiglia come tante, ma la loro storia li differenzia: Florence e Mabli avevano solo il 10% di possibilità di sopravvivere. Tom e Laureanna già da subito amavano incondizionatamente le gemelline che erano in grembo e quando hanno capito che qualcosa non andava nella gravidanza si sono sentiti crollare la terre sotto i piedi. Ma non si sono arresi, e tra un’infinito numero di esami medici, hanno fatto nascere i loro piccoli miracoli. “Abbiamo provato a portare avanti la gravidanza il più a lungo possibile – racconta la madre, che sui suoi profili social dà costanti aggiornamenti sulle condizioni di salute delle figlie – ogni giorno in più era fondamentale per la loro crescita”. Poi spiega: “Si è trattato di cercare un punto di equilibrio tra il rischio di partorire così in anticipo e il rischio di continuare la gravidanza ma in condizioni non ottimali”. Equilibrio, però, che si è spezzato con 10 settimane di anticipo il 12 luglio 2022 con la corsa in ospedale e il cesareo d’urgenza a Oldham (Inghilterra).

Alla nascita, le neonate pesavano meno di 1kg – erano più leggere di un pacco di pasta o di un cestino di ciliegie – e necessitavano di essere costantemente monitorate e seguite da specialisti. Condizione che le ha portate ad una precoce separazione: Mabli è rimasta infatti con la madre a Oldham, mentre Florence è stata trasferita a 21 chilometri di distanza, al Saint Mary’s Hospital, insieme al padre. Strazianti sono state le sensazioni di Laureanna che a poche ore dal parto stava lasciando una dei suoi calabroni (come le chiamano affettuosamente i genitori): “Ho detto addio a Florence senza sapere se l’avrei mai più rivista. In quel momento mi sono sentita cedere”. Le bimbe sono state nei rispettivi ospedali per due mesi e in quel periodo i neogenitori hanno percorso quei 21 km tutti i giorni per darsi il cambio: “Viaggiavamo da una all’altra, dovevamo salutare una per poter riabbracciare l’altra. È davvero difficile trovare le parole per spiegare ciò che abbiamo provato in quei momenti”.

Dopo quelle settimane, a loro apparse eterne, sono tornati in Galles e per la prima volta hanno varcato la porta di casa in quattro: la famiglia era riunita. I 10 mesi sono trascorsi tra le visite mediche ma pian piano le gemelline stanno crescendo e si avvicinano al loro primo compleanno. E in occasione del grande evento i genitori hanno deciso di partecipare a una mezza maratona, da Prestatyn a Colwyn Bay, per non dimenticare la distanza tra i due ospedali e tutte le persone e associazioni che dalla gravidanza li hanno supportati sia economicamente che psicologicamente.

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