Avviso alla Guardia di Finanza: smettetela di cercare l’evasione fiscale tra i piccoli commercianti, già oberati dal “pizzo di Stato”. Parole non mie, ma della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che a Catania ha detto: “Caccia a evasione non si fa su piccoli commercianti con pizzo di Stato”. Devo essere sincero, non mi aspettavo che un presidente del Consiglio facesse una dichiarazione del genere, che rasenta l’istigazione all’evasione e cozza col seme della legalità che cerco di piantare nella mente degli studenti.

No! Non è consentito a nessuno evadere le tasse, come non è assolutamente consentito pagare il pizzo ai mafiosi. Ergo, che le tasse le debbono pagare soltanto i dipendenti e pensionati, punto. E, quindi, avanti con brio ad evadere le tasse. E visto che siamo in Sicilia, vorrei plaudere alla notizia che il ponte sullo Stretto si farà. Finalmente siamo in dirittura d’arrivo. Non ci riuscì il “nonno”, alias mister B, e c’è riuscito il “nipotino”, al secolo Matteo Salvini. E ahimè, come sempre i critici di professione han scritto di tutto e di più su Salvini. Qualcuno ha avuto l’ardire di scrivere che al “picciriddu” Salvini hanno dato il giocattolino chiamato ponte. Ma egli, noncurante dei sofismi dei soliti noti, ha fatto editare la legge per la costruzione dello ponte sullo Stretto.

Minchia, se questa non è maestria o politica del fare ditemi cos’è!

Ho i capelli canuti e difficilmente riuscirò ad attraversare il ponte quando sarà inaugurato: mi spiace assai assai, tal che avrei voluto accogliere sulla sponda sicula Salvini. In effetti egli potrà dire di essere il padre putativo del ponte. Anzi, a futura memoria e interpretando il sentimento di tutti i sicani e calabresi, auspico che il ponte venga intitolato a lui. Già immagino il giorno del taglio del nastro, Salvini sarà portato in trionfo con la massiccia partecipazione di gaudenti cittadini siciliani e calabresi. Sarà una cerimonia talmente partecipata e festosa che l’incoronazione nel 1713 del Re Vittorio Amedeo II apparirà insignificante rispetto agli onori che verranno tributati a Salvini. A Messina ci sarà un’immensa folla proveniente dall’intera Sicilia. Palazzi, monumenti e strade saranno ornati con pitture, drappi ed emblemi della Lega Nord.

Ma c’è un però! Nell’attesa che venga posata la prima pietra, sono andato a sbirciare su internet come funzionano le ferrovie in terra di Sicilia. Ecco alcune tratte. Palermo-Catania (166 km), la più veloce ore 3,34, mentre la media è quasi di 5 ore. Palermo-Trapani, soltanto 74 km, tempo di percorrenza: ore 5,56, la più veloce 4,10. Palermo Messina, km 192, percorrenza ore 3,29. Messina-Caltanissetta: km 153, percorrenza 5,39. Treno più veloce 3,43. Messina-Siracusa: 127 km, percorrenza 2,28. Roma-Milano, km 478, con Italo ore 3,10 e Milano-Lecce 926 km ore 8,20.

Ora mi rivolgo direttamente a Matteo Salvini. Le sembra congruo che nel 2023 da Palermo a Trapani, per percorrere soltanto 74 km, ci vogliano più di 4 ore? Non sarebbe prioritario modernizzare e velocizzare l’intera rete viaria e ferroviaria, prima di costruire il ponte?

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