È stato trovato morto nel suo appartamento a 61 anni Ferdinando Carretta, che uccise i genitori e il fratello nel 1989 a Parma, quanto aveva 27 anni. Confessò l’omicidio soltanto nove anni dopo, in un’intervista televisiva al programma Chi l’ha visto, dopo essere stato rintracciato in Inghilterra. Riconosciuto incapace di intendere e di volere al momento del delitto, fu condannato alla detenzione nell’ospedale psichiatrico giudiziario di Castiglione delle Stiviere (Mantova); in semilibertà dal 2004, era tornato libero nel 2015. Da allora abitava a Forlì, in una casa che aveva acquistato con l’eredità della famiglia. Carretta avorava per una cooperativa sociale e a quanto si apprende era malato da tempo. Viveva nel quartiere Ronco, peraltro uno dei più colpiti dalle recenti alluvioni in Romagna. A dare l’allarme è stato un vicino di casa che non lo vedeva da qualche giorno: i vigili del fuoco hanno forzato l’ingresso hanno trovato il cadavere.
Il 4 agosto del 1989 Carretta sparò al padre, alla madre e al fratello con una pistola Walther calibro 6.35 nella casa di famiglia di Parma e poi nascose i cadaveri nella discarica di Viarolo. Dopo il delitto intascò un assegno da cinque milioni di lire della Banca del Monte falsificando la firma del padre e un altro da un milione falsificando quella del fratello. Dopo aver depistato le indagini fuggì a Londra e in Italia si diffuse la notizia della sparizione dell’intera famiglia Carretta, di cui si immaginava inizialmente una fuga alle isole Barbados. In seguito ad una latitanza di quasi dieci anni, nel novembre del 1998, Carretta sceglierà di confessare l’omicidio a “Chi l’ha visto”, intervistato dal giornalista Giuseppe Rinaldi.