“Oggi, lavorare all’estero, non dovrebbe più rappresentare, per nessuno, una scelta obbligata – non priva di disagi e di rischi – bensì una opportunità, specialmente per i giovani. È responsabilità, della Repubblica, far sì che si tratti di libera scelta”. A parlare è il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un videomessaggio su Rai Italia e destinato ai connazionali che vivono all’estero, registrato in occasione della Festa della Repubblica. Lavorare all’estero, aggiunge il capo dello Stato, dovrebbe essere “un’opportunità, specialmente per i giovani. È responsabilità della Repubblica far sì che si tratti di libera scelta. Il bagaglio di esperienze, umane e professionali, maturato in altre realtà, in altri Paesi, valorizza i talenti che vanno all’estero. Talenti, preziosi e apprezzati, consapevoli di come l’incontro, il confronto, il dialogo tra culture, la circolazione di idee e di concezioni diverse, sia lievito per l’avanzamento in tutti i campi. Si tratta di passare dalla “fuga dei cervelli” alla circolazione dei talenti, alimentando un circuito, virtuoso, di capacità e di competenze”.
Il presidente ha deposto stamani una corona d’alloro all’Altare della Patria, momento che ha dato il via alle celebrazioni del 77esimo anniversario della Repubblica. Mattarella è stato accolto da un lungo applauso della folla, prima che la banda eseguisse l’Inno di Mameli. Presenti, come da protocollo, tutte le più alte cariche dello Stato: la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, i presidenti di Senato e Camera, Ignazio La Russa e Lorenzo Fontana, il ministro della Difesa Guido Crosetto, i vertici militari e delle forze di polizia. Sul Vittoriano il consueto sorvolo della Pattuglia acrobatica nazionale ha disegnato un enorme tricolore sul cielo di Roma. Il capo dello Stato ha passato in rassegna i reparti schierati per la rivista e poi ha assistitoalla parata militare ai Fori Imperiali. Qui in particolare la premier Meloni ha ricevuto applausi e incitamenti (come “Daje Giorgia”) “Chi l’avrebbe mai detto…” ha commentato la capa del governo, prima di prendere posto in tribuna autorità.
In un altro messaggio, all’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, capo di Stato maggiore della Difesa, Mattarella ha ribadito che “i valori della scelta del 2 giugno 1946, trasfusi nella Carta costituzionale di cui ricordiamo i 75 anni di vita, continuano a guidarci nel cammino di un’Italia autorevole protagonista in quell’Unione Europea che abbiamo contribuito a edificare. Libertà, uguaglianza, solidarietà, rispetto dei diritti dei singoli e delle comunità sono pilastri fondamentali della nostra Carta costituzionale”. Nel messaggio anche un passaggio dedicato alla guerra in Ucraina: “Ad oltre un anno di distanza, la Repubblica Italiana, insieme alla comunità internazionale, è ancora impegnata a contrastare l’aggressione condotta dalla Federazione Russa al popolo ucraino. L’Italia è fermamente schierata per la difesa della sua libertà, integrità territoriale e indipendenza, perché non vi sia un futuro nel quale la forza del diritto viene sostituita dal diritto del più forte. Una ordinata comunità internazionale non può che basarsi sul rispetto di questi principi”.
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha sottolineato, a margine delle celebrazioni del 2 giugno, che “noi abbiamo un dovere: o ci mettiamo a lavorare tutti insieme, tutti dalla stessa parte, o nessuno che sia da solo, può uscire da una situazione di crisi“. “La comunità nazionale, la patria, alla fine è questo – continua – E’ una dimensione di sacrifici che si compiono insieme per chi l’ha fatto prima di noi e per noi che lo facciamo verso gli altri”. Meloni sottolinea che la festa della Repubblica “non è una semplice celebrazione museale. È la dimensione del fatto che o noi capiamo che, se ci sia difficoltà o che le cose vadano bene, ne usciamo solo insieme, serve che ciascuno faccia la sua parte. Non c’è nessuno che da solo può risolvere i problemi. Capire che siamo tutti legati è l’elemento culturale che serve per capire che dobbiamo remare tutti verso la stessa direzione“.