La vicenda è avvenuta nel tardo pomeriggio di venerdì 2 giugno a Ponte dell'Olio, un paesino della Val Nure, in provincia di Piacenza
Sono ancora tutte da chiarire le circostanze che hanno portato alla morte di Enrico Aliaj, ragazzo di vent’anni di origini albanesi. Di certo, al momento, c’è solo il fatto che è stato ucciso con un colpo di pistola mentre si trovava in casa con il fratello diciottenne che adesso, secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, è stato iscritto nel registro degli indagati per la sua morte. L’ipotesi più plausibile in questo caso dai contorni ancora poco nitidi è che Enrico sia stato ucciso con un colpo di arma da fuoco esploso dal fratello, ora indagato con l’accusa di omicidio volontario.
La vicenda è avvenuta nel tardo pomeriggio di venerdì 2 giugno a Ponte dell’Olio, un paesino della Val Nure, in provincia di Piacenza: secondo le prime ricostruzioni, i sanitari del 118 sono entrati in un’abitazione di Via Rossi per soccorrere il ventenne, che è poi deceduto a bordo dell’ambulanza durante la corsa in ospedale. A quel punto i carabinieri, avvertiti dagli stessi sanitari, hanno fatto irruzione nella casa, dove il fratello minore della vittima si era barricato da alcune ore. Una volta convinto alla resa, il giovane è stato fermato e interrogato in caserma durante la notte dal sostituto procuratore Daniela Di Girolamo: agli inquirenti ha parlato di uno “spiacevole incidente”.
“Il mio assistito – ha dichiarato l’avvocato difensore del 18enne Fabio Callegari, che è anche primo cittadino di Ponte dell’Olio – ha risposto spontaneamente a tutte le domande del pubblico ministero e ha spiegato che suo fratello stava maneggiando una pistola dal quale sarebbe accidentalmente partito il colpo che lo avrebbe ferito. Ha quindi immediatamente dato l’allarme per far intervenire i soccorsi e si sarebbe immediatamente messo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria”. Non è ancora noto se l’arma sia stata ritrovata, né chi fosse il titolare: probabilmente era detenuta irregolarmente.