Mi piacciono le “giornate”! Hanno sostituito i santi e non passa giorno che non se ne celebri una. Le giornate mondiali sono 55 ma non ci sono tutte. Il 5 giugno è la giornata mondiale per l’ambiente, l’8 giugno quella degli oceani. Come per i santi, anche per le giornate vale il detto: passata la festa, gabbato il santo. Si fanno voti, magari per liberarsi la coscienza, ma presto si dimenticano. Fino all’anno successivo. Tra le giornate mondiali ci sono quella del triangolo dei coralli, del tonno e della giraffa. Da zoologo sono felice che ce ne siano così tante dedicate agli animali. Anche se manca quella dei copepodi, gli animali più importanti del mondo.

La necessità di celebrare qualcosa nasce dalla sensazione che quel qualcosa sia minacciato o che, comunque, il suo valore non sia pienamente riconosciuto, come è il caso del Darwin Day. C’è il giorno della donna, ma non quello dell’uomo. Le donne potrebbero obiettare: quello si celebra 364 giorni all’anno, almeno lasciatecene uno.
L’obiettivo di questi giorni potrebbe essere di non doverli celebrare più perché non occorre più ricordare l’importanza di quel che è celebrato, visto che è pienamente riconosciuto. Ma poi no: celebriamo il giorno della mamma e del papà, anche se tutti ne riconoscono il valore. Per non parlare degli innamorati. Di questi tempi mi aspetto il giorno dell’utero! Magari lo stesso giorno del pride che, mi pare, si tiene quando pare alla comunità Lgbt+ e non ha una data particolare.

Sembra di essere a casa del cappellaio matto, che ogni giorno celebra un non compleanno. I “giorni” fanno girare l’economia, come Natale, Pasqua, San Valentino e le feste di papà e mamme. Non esiste ancora un merchandising per ogni giornata, ma prima o poi ci arriveremo.

Oltre alle giornate, le Nazioni Unite celebrano anche i Decenni. Il Decennio 2021-2030 è dedicato agli oceani e al loro restauro. Sapete a cosa fu dedicato il Decennio 2011-2020? Alla biodiversità. Ve ne siete accorti? Io no, eppure studio la biodiversità. E visto che studio quella marina mi ritrovo anche nel decennio in corso. Un ventennio che sancisce che quello che faccio è importantissimo. Ma sarà vero? A rinforzare le celebrazioni decennali ci sono le giornate di ambiente e oceani!

Un po’ mi sento preso in giro, e mi vengono in mente gli ecoterroristi che compiono azioni dimostrative per ricordare che stiamo distruggendo l’ambiente, gli oceani, la biodiversità, gli ecosistemi. Imbrattano con colori lavabili le coperture delle opere d’arte, o gettano un po’ di polvere di carbone in una fontana. Dovrebbero, invece, fare una celebrazione per bene, portando una corona d’alloro da qualche parte, come si fa con altre ricorrenze. Poi, passata la giornata, dovrebbero tornarsene a casa e stare buoni, fino all’anno successivo. E invece quei delinquenti non demordono. I benpensanti si inalberano: cosa propongono questi facinorosi? Son buoni tutti a dire no, ma non hanno idee.

I delinquenti, in effetti, stanno chiedendo chi detiene il potere di onorare le promesse elencate nei vari “giorni” e “giornate”, nei trattati, nelle direttive. Faccio un esempio. Emanata nel 2008, la Direttiva Quadro della Strategia Marina dell’Unione Europea, recepita dall’Italia, stabilisce che entro il 2020 tutte le acque marine dell’Unione raggiungano il Buono Stato Ambientale, definito con undici Descrittori che considerano la biodiversità e il funzionamento degli ecosistemi. Proprio le due cose che abbiamo recentemente inserito nell’Art. 9 della Costituzione. L’obiettivo non è stato raggiunto. Così ecco la Mission Healthy Oceans, Seas, Coastal and Inland Waters, alla quale ho persino dato un modesto contributo.

Non abbiamo portato a termine la Missione, e non abbiamo ottenuto il Buono Stato Ambientale. Gli ecoterroristi, privi di fantasia, chiedono che gli impegni di Direttive e Missions siano onorati. Il Pnrr deve servire, in gran parte, per la transizione ecologica. Che si sta facendo al riguardo? Poco. Non c’è bisogno che gli ecoterroristi inventino qualcosa, suggeriscano obiettivi. E’ già tutto scritto nelle leggi, nelle direttive. Ci sono anche i fondi per raggiungere gli obiettivi. Anche se ora, democraticamente, per alzata di mano in parlamento, possiamo decidere di spenderli in armamenti. E magari farci qualche stadio. E perché non un ponte?

Ho una proposta. Istituiamo il giorno dell’ipocrisia, quello delle promesse non mantenute. Il giorno del perbenismo peloso di chi non tollera dissensi, neppure quando sono consensi. Perché gli ecoterroristi sono d’accordissimo con i potenti o, meglio, sono d’accordo con le loro parole. Solo che, mai contenti, pretendono che dalle parole si passi ai fatti. Intanto il terrorismo non lo fanno loro, lo fa la natura, con scoppole mortali sia per le persone sia per l’economia, ma noi non siamo mica scemi: ricostruiremo tutto come prima!

La stupidità si celebra tutto l’anno, con i Darwin Awards a chi si è rimosso dalla popolazione con un’autoselezione naturale realizzata attraverso comportamenti particolarmente stupidi ed autolesionisti. Credo proprio che la nostra specie stia facendo di tutto per un riconoscimento collettivo, rimuovendosi dal palcoscenico della natura con pervicace coerenza. Ricostruiremo tutto!!!

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