Un’altra gara in solitaria, dominata, che gli porta il Grand Chelem a Barcellona. Dopo la pole di sabato, per Max Verstappen arriva la 40esima vittoria in carriera, il giro veloce e la gara condotta dall’inizio alla fine. E con un successo in Canada, fra due domeniche, l’olandese potrebbe raggiungere l’eterno Ayrton Senna. Dietro di lui le due Mercedes, rinnovate nel passo dopo il grande pacchetto aggiornamenti introdotto a Montecarlo: 2° Lewis Hamilton (non tornava sul podio da Melbourne) e 3° George Russell.
Per la Ferrari e le Aston Martin un weekend difficile: Sainz scattava 2°, ma non può fare nulla contro le altre due di testa, chiudendo 5° dietro al duo Red Bull e Mercedes. Davanti a lui il ‘Checo’ Sergio Pérez (4°), di rimonta dopo l’11° posto con cui partiva al via. Chiudono la top-10: Stroll 6°, Alonso 7°, Ocon 8°, Zhou 9° e Gasly 10°. Leclerc è 11°, incapace nel finale di passare sul dritto l’Alpine. Ora Maranello dovrà porsi un quesito fondamentale, dato che le rinnovate pance portate al Montmeló sulle SF-23 non hanno funzionato come si sperasse: se crederci ancora o abbandonare il progetto di quest’anno e buttarsi subito sul progetto dell’auto 2024.
Il via di gara: Verstappen difende, Hamilton su Sainz – Al semaforo verde riesce a difendersi Verstappen con gomma media dall’attacco di Sainz (rosse usate). Stroll passa subito Hamilton ed è 3°, mentre Norris si tocca con l’inglese e deve tornare ai box per cambiare il muso ritrovandosi ultimo. Davanti a lui Sargeant e Leclerc, partiti dal pit. All’8° giro proprio Hamilton sul rettilineo e con il Drs passa Stroll, ritrovandosi terzo. La Mercedes è l’unica dopo la Red Bull a comportarsi bene con le Soft, come dimostrano le prestazioni di George Russell: prima Alonso, poi Ocon ed è 5°. Davanti, invece, Verstappen allunga sull’1’20”, prima di conservare il vantaggio. Sainz ha invece graining sull’anteriore sinistra e crolla nelle prestazioni, tanto che Hamilton è dietro di lui al 15° giro. Lo spagnolo, così, torna ai box il giro seguente per montare le gialle, seguito poi da Leclerc per le rosse.
Passano le Mercedes, sosta unica per Verstappen – Davanti intanto volano nelle prestazioni le Mercedes, che eccellono anche per degrado gomme, prima che Hamilton (al 25° giro) e Russell (26°), tornino ai box per montare le medie. Sainz ripassa davanti a entrambi ed è ora 3° dietro a Verstappen e Perez. L’olandese torna ai box al 27° giro inserendo le bianche, optando per la sosta singola complice un vantaggio rassicurante e una RB18 che consuma pochissimo le gomme. Alla 28esima tocca a Pérez. Nel frattempo, Hamilton ripassa Sainz in fondo al rettilineo ed è 2°, mentre Russell, 4°, inizia a volare dietro allo spagnolo, in crollo di prestazioni per un degrado all’anteriore destra. Croni sempre più bassi quelli del britannico, che al 35° giro, in fondo al rettilineo, passa il ferrarista ed è 3°.
Passa anche Pérez, Sainz dietro al duo Red Bull-Mercedes – Con il podio oramai sfuggito, Sainz deve pensare a difendersi da Perez, che nel frattempo è 5°, a sette secondi di distanza, ma viaggia in 1’19” contro l’1’20” dello spagnolo. Il 55 lo dice a chiare lettere al suo ingegnere, Riccardo Adami: “Trovate il miglior modo per battere Checo”. Con il messicano a poco più di due secondi, dai box vengono richiamati al 42° sia Sainz che Leclerc per mettere le hard. Lo spagnolo torna 6° dietro ad Alonso, Leclerc è 14° e bravo a difendersi dall’attacco di De Vries, con le medie in temperatura. Con il secondo pit di Alonso per inserire le dure, Sainz torna 5°. Così fa anche Russell al 46° giro, per mettere le rosse. Cinque giri dopo, stesso esito anche per Hamilton e Pérez, che rientrano 2° (Russell è dietro ora di cinque secondi) e 5° (a -3” da Sainz). Per passare il ferrarista, al messicano della Red Bull bastano solo un paio di giri.
Leclerc non entra in top-10, per Verstappen il giro veloce – Nel finale quello che stampa croni più bassi è proprio Pérez, che rosicchia secondi e si porta a uno svantaggio 5” da Russell. Verstappen, davanti, si prende il terzo avvertimento per track limits e dunque la bandiera bianconera. Ciò vuol dire che con un’altra infrazione sarebbero cinque secondi di penalità nonostante i 18” di vantaggio su Hamilton. Ma al due volte iridato non interessa, e al 62° giro si prende il giro veloce sull’1’16”, togliendolo al compagno di squadra. Intanto Tsunoda subisce cinque secondi di penalità per una manovra non sicura su Zhou nella chicane iniziale. Con un sorpasso su Gasly (11°), Leclerc, 12°, entrerebbe così in zona punti. Ma sul rettilineo, nonostante il Drs, il monegasco non riesce a passare il francese dell’Alpine. Ciò vuol dire l’11° posto finale per il ferrarista, ancora una volta protagonista di una gara difficile. Per il rivale Verstappen, invece, è un’altra domenica d’oro.