"L'autista ha lanciato un grido, poi ha virato verso sinistra finendo sul guardrail. C'è stato un testa coda prima di travolgere un’auto ferma sulla carreggiata per poi finire nella scarpata"
“È stato uno schianto tremendo: in pochi secondi ci siamo ritrovati nella scarpata. Il bus è rimasto quasi sospeso, siamo riusciti ad uscire uno per volta strisciando pancia a terra“. Laura, aviere dell’Areonautica, originaria di Brindisi, stava dormendo seduta nel suo posto in fondo quando il bus della Flixbus su cui stava viaggiando è finito in una scarpata sull’A16, Vallesaccarda, in provincia di Avellino. L’autista del mezzo, partito alle 23 di sabato da Lecce e diretto a Roma Tiburtina, si è ritrovato due auto ferme in mezzo alla carreggiata subito dopo una curva e ha sterzato bruscamente nel tentativo di evitare l’impatto con le vetture che già erano rimaste coinvolte in un tamponamento. Solo cinque minuti prima dell’incidente, intorno alle tre e mezza, il pullman aveva fatto sosta nell’area di servizio “Calaggio”: quasi tutti i passeggeri avevano scelto di restare a bordo.
Nella palestra del comune di Grottaminarda (Avellino) dove dalle cinque di stamattina sono stati trasferiti trenta dei trentasei passeggeri del bus, alcuni dei quali con lievi contusioni, sono in molti a dire di “aver visto la morte con gli occhi“. Siria, una giovane di San Michele Salentino (Brindisi) con la madre Antonietta e il fratello, diretta a Roma per sottoporsi ad una operazione, occupava il primo posto del bus: “L’autista ha lanciato un grido, poi ha virato verso sinistra finendo sul guardrail. C’è stato un testa coda prima di travolgere un’auto ferma sulla carreggiata per poi finire nella scarpata”, ha raccontato. Alla giovane è stato applicato un collare. Nicoletta, sua madre, e il fratello hanno rimediato lievi contusioni. Anche loro sono riusciti ad uscire strisciando nello spazio creato dalla rottura di un vetro. “Ci siamo ritrovati tutti l’uno sull’altro – dice Nicoletta – siamo salvi per miracolo: gli alberi hanno frenato il bus che altrimenti sarebbe finito per rotolare su se stesso per molte decine di metri”.
Anche Biagio, luogotenente della Guardia di Finanza che era a bordo del bus con i figli Gaetano e Martina dice “siamo vivi per miracolo”. Stavano andando a Roma per una breve vacanza: insieme ai figli è riuscito a trovare un varco verso l’esterno attraverso un vetro rotto e ora stanno tutti bene. Carlino, partito da Lecce, è ancora scosso: “Mi sono aggrappato al sedile davanti tenendo le gambe alzate. È stata la mia fortuna: ho evitato che uno sedili scardinati in seguito all’impatto mi travolgesse”. “Stavano tutti dormendo, credo. A svegliarci è stata la violenta frenata e poi il botto, quando ci siano scontrati con le auto, prima di finire nella scarpata”, ha raccontato un altro testimone.