Oggi 5 giugno 2023 è la Giornata mondiale dell’Ambiente, dedicata al contrasto dell’inquinamento da plastica.
I dati presentati ufficialmente dal rapporto Ocse sull’inquinamento da plastica nel mondo sono allucinanti ed hanno un diretto impatto troppo sottostimato nella patogenesi di tutti i principali disturbi endocrini, dalla infertilità sino al cancro, in particolare cancro della mammella. Nel 2019 a livello globale la produzione annuale di plastica è raddoppiata, passando da 234 milioni di tonnellate nel 2000 alle 460 milioni di oggi. Lo stesso si vede con la produzione di rifiuti – più che raddoppiata – che ha raggiunto le 353 milioni di tonnellate.
Tenendo conto della quantità di plastica non idonea ai processi di riciclo e quindi scartata, solo il 9% dei rifiuti di plastica viene effettivamente riciclato, mentre il 19% viene incenerito e circa 50% finisce in discariche controllate. Il restante 22%, invece, viene direttamente abbandonato in discariche a cielo aperto, bruciato o gettato nell’ambiente. In Campania sono non meno di 6mila tonnellate di rifiuti totali al giorno plastiche incluse, ogni giorno, da non meno ormai di 30 anni, nella perdurante totale assenza di qualsiasi impianto finale di smaltimento a norma!
Da molti anni siamo consapevoli, ma non lo si dice in giro, che l’eccesso di plastica nelle nostre matrici umane è alla base di quell’eccezionale incremento di casi incidenti con eccezionale e irrefrenabile abbassamento dell’età di insorgenza del cancro della mammella che rende di fatto inutili gli screening di prevenzione secondaria obbligatori per legge.
Ancora ieri, in Campania, si attribuiva all’Ambiente non più del 2% dei casi, quando ormai risulta sempre più evidente e sottostimata una percentuale reale che, tra inquinamento dell’aria e dell’acqua, è compreso tra il 10 ed il 20% nei nostri territori colpiti da disastro ambientale e tristemente noti come Terra dei Fuochi.
Sui media locali si dà eccezionale risalto solo agli eccezionali risultati delle cure per il cancro della mammella che colpisce sempre più donne e sempre più giovani. Nel tumore della mammella in stadio iniziale, una nuova terapia mirata riduce significativamente il rischio di recidiva del 25%. Si tratta di una terapia adiuvante, cioè successiva alla chirurgia, con la molecola ribociclib associata alla terapia ormonale (Asco 2023). Il ribociclid ha un costo al pubblico di euro 7524, a carico del SSN, ma non lo dice nessuno.
Il cancro della mammella si deve solo curare al meglio, non prevenire. Tantomeno dobbiamo sapere quanto costa curarlo al meglio. E se ci si ammala a venti anni anziché 60, vuol dire che si resta affezionati “clienti” delle ditte farmaceutiche private per non meno di 40 anni, anziché massimo qualche mese come per tutte le malattie infettive.
Noi Medici dobbiamo studiare solo come curare al meglio il cancro, non come evitarlo.
Seguo da decenni i Convegni del consorzio Polieco per il riciclo delle plastiche, che raccogliendo le testimonianze dei magistrati dal campo di battaglia del contrasto al traffico illecito di rifiuti, mi aiuta a ben comprendere come potremmo e dovremmo evitare il cancro, specie quello dovuto al mancato o illecito smaltimento delle plastiche. Combattendo contro il traffico illecito dei rifiuti in Campania, ho ottenuto che i camorristi campani evitino oggi di sversare nelle proprie terre. La scorsa settimana i magistrati inquirenti, riuniti a Napoli dalla Polieco, hanno confermato che i camorristi campani hanno imparato la lezione non sversando più nei propri territori, ma che il traffico illecito dei rifiuti si è spostato dall’Italia neanche più all’Africa: oggi si svolge sulle rotte dell’Est e dello Ionio, direzione Turchia. Esportiamo rifiuti tossici e plastica, accogliamo i migranti.
La Commissione esiti Agenas ha confermato, ancora nel 2022, la scarsa qualità delle strutture sanitarie campane destinate anche alla cura del cancro, dando giustizia a quanto sono stato costretto a scegliere nel 2018, andando ad operarmi in Veneto per il mio cancro della prostata.
La Campania era e resta un eccezionale disastro ambientale e sanitario ma rilucente di proclami e progetti di costosissima ricerca farmaceutica i cui eccezionali costi con risicati rapporti costo/beneficio, ci devono essere nascosti. Fede assoluta e totale nella ricerca, speranza assoluta e totale nella ricerca (e la parola speranza è la più utilizzata sui media campani per sottolineare la eccellenza scientifica dei nostri ricercatori sul cancro), e quindi carità e richiesta continua di fondi per il SSN e per quello che ne rimane dopo un così eccezionale incremento di casi ma che mostrano tutti un incremento significativo di sopravvivenza! A quali costi? Nessuno lo sa, li conosce solo il nostro SSN. E con quale qualità di vita? Quella la conosce bene ogni cittadino che in Campania vede esaurirsi i fondi per le analisi ormai entro il dieci di ogni mese.
Fede, speranza e carità sono le tre virtù teologali, quelle cioè che, nei comportamenti, più ci avvicinano a Dio: risulta sempre più evidente che il Dio che ispira ed a cui tende la ricerca farmaceutica, anche pubblica, non è certamente quello cui facciamo riferimento noi cattolici.
Solo noi Medici dell’Ambiente, sempre più numerosi specie nella Provincia di Napoli ci siamo opposti e ci opponiamo a questa strage con tutte le nostre forze e sino all’ultima goccia di sangue. Quest’anno, con preciso significato, abbiamo scelto di fare la nostra assemblea regionale nell’Anfiteatro di Santa Maria Capua Vetere, il luogo della Scuola dei Gladiatori e della partenza della rivolta di Spartaco. Abbiamo rinnovato il nostro Giuramento di Ippocrate che ci impone di dare priorità alla Prevenzione Primaria (evitare che le persone si ammalino!) e solo dopo di pensare alle migliori cure.
“Tutti i cittadini sono responsabili dell’Ambiente. I Medici lo sono due volte!”.
Non abbiamo paura di ricordarlo a tutti, specie alla nostra (volutamente!) sorda politica locale e nazionale.