L‘ultima festa di Napoli, tra chi saluta e chi sembra voler restare per festeggiare ancora. Le emozioni e la gioia senza fine per uno scudetto atteso da 33 anni si sono concluse domenica sera con il tripudio dello stadio Maradona, che dopo la vittoria per 2 a 0 con la Sampdoria ha celebrato gli eroi della stagione 2022/23. Una notte ancora di festeggiamenti, per chiudere in bellezza con la consegna della coppa di campioni d’Italia. L’ultima partita di Luciano Spalletti sulla panchina del Napoli.
“Sarà difficile staccarsi da tutto questo”, dichiara prima ancora che la festa entri nel vivo. “E’ una roba incredibile, si riceve tutta questa felicità, entusiasmo e passione che diventa difficile gestire, è troppa. Sembra di essere dentro il cuore di Napoli mentre pulsa”, racconta Spalletti trattenendo lacrime ed emozione. Niente ripensamenti, niente dietrofront: “Non si fanno, devo essere fedele a me stesso”. Semmai davanti alla richiesta di poter dare un consiglio a chi lo sostituirà, Spalletti invita il futuro tecnico del club a “fidarsi di questi ragazzi che hanno qualità umane e calcistiche straordinarie”. E arrivano le lacrime quando il ‘Maradona’, mai così pieno, lo celebra con una ovazione al momento della consegna delle medaglie.
Il resto è pura festa, con Victor Osimhen che celebra anche i 26 gol personali in campionato che valgono il titolo di capocannoniere. Al fischio finale il ‘Maradona’ abbraccia tutti, ma in particolare il suo attaccante con la maschera. E Osimhen fa intendere che vuole continuare questa favola, anche senza Spalletti: “Meritavamo lo scudetto. Sono motivato per il futuro. Vincere la Champions il prossimo anno? Tutto è possibile. Auguro il meglio a Spalletti. Io amo il popolo di Napoli”. E allora, che il sogno continui.