FQChart è la media aritmetica settimanale dei sondaggi sulle intenzioni di voto degli italiani in esclusiva per Il Fatto Quotidiano. Concorrono alla media tutti i sondaggi pubblicati dai maggiori istituti demoscopici nella settimana appena conclusa.
Settimana dal 29/5 al 4/6/2023
L’impegno della premier e del suo staff comunicazione (“la bestiolina di Meloni”, qualcuno l’ha definita) paga. Fratelli d’Italia torna a crescere (29,4%, +0,4) nella fiducia degli elettori dopo un periodo di relativo appannamento.
È stato un mese di maggio ricco di scene e di messaggi che un tempo sarebbero stati definiti nazionalpopolari. Meloni che apre le porte del Consiglio dei Ministri alla videocamera per annunciare che metterà più soldi nelle buste paga di una parte di italiani, Meloni di bianco vestita che scherza amabilmente col Pontefice, Meloni paladina degli ucraini con il suo omologo Zelensky in Italia più per lei che per il Papa, Meloni che mostra le immagini dell’alluvione in Emilia Romagna ai leader europei e infine Meloni “a sorpresa” che visita le terre alluvionate con tanto di stivaloni che affondano nell’acqua.
Il risultato delle recenti amministrative, buono al primo turno, ottimo dopo i ballottaggi, è anche figlio di tutto questo. Nessuna “luna di miele” con gli italiani è per sempre, ma recentemente i premier che si sono succeduti in Italia (vedi Conte e Draghi per motivi diversi e con supporti differenti) hanno goduto di un gradimento superiore alla media degli anni precedenti.
Meloni segue o vorrebbe seguirne la scia. E con un’opposizione messa non proprio bene (Pd al 20,2% con Schlein sulla graticola, M5S al 15,7% con un vistoso -0,4), l’operazione potrebbe riuscire. Per il futuro una fisiologica stanchezza degli italiani, qualche mossa dell’esecutivo che scontenterà le classi dirigenti e un ritrovato attivismo della Lega (tonica al 9,3%, +0,3) potranno sottrarre consenso ai Fratelli d’Italia, ma al momento sembra un rischio abbastanza remoto, sicuramente non per l’estate 2023.
Nel frattempo Forza Italia (7% netto) resiste agli assalti fuori e dentro il centrodestra, Azione e Avs, rispettivamente al 4,2% e al 3%, sembrano sempre più scelte per pochi, per tacere di +Europa (2,4%) e soprattutto di Italia Viva (2,9%): per il partito di Matteo Renzi l’effetto svuotamento ai danni di Azione sembra già concluso.
Fonte: Swg, Emg, Tecnè, Proger Index, Lab2101