“La famiglia di Giulia conoscendo la sua condizione di donna in gravidanza avrebbe considerato un colpo di testa di alcune ore per le vicissitudini che intercorrevano con Impagliatello ma niente di più. I genitori hanno cominciato a sospettare sin dalla prima ora che qualcosa non andasse. Sono stati insospettiti dal fatto che la figlia non rispondeva al telefono e il convivente era vago“. Per loro quello di Alessandro Impagnatiello non è stato “un comportamento credibile”. A dirlo l’avvocato Giovanni Cacciapuoti, il legale nominato dai genitori di Giulia per gli accertamenti irripetibili disposti, ossia i rilievi scientifici di domani nella casa dove la giovane è stata uccisa e l’autopsia di venerdì.