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Pd, la mossa di Schlein: Piero De Luca non è più vicecapogruppo alla Camera. I malumori della minoranza dem: “Processo al cognome”

Piero De Luca retrocesso da vicecapogruppo del Pd alla Camera a segretario con delega per il Pnrr, riforme e sicurezza. La mossa era ormai annunciata, oggi è stata ratificata a Montecitorio dall’assemblea del gruppo dem che su proposta della presidente Chiara Braga ha eletto il nuovo ufficio di presidenza. Elly Schlein ha deciso di mandare un segnale all’interno e verso l’esterno, necessario dopo i risultati delle ultime elezioni amministrative. Il downgrade di De Luca junior però ha scatenato diversi malumori nella minoranza dem, che accusa la segretaria di aver fatto un “processo al cognome”. Il riferimento è al padre Vincenzo e al terzo mandato alle regionali in Campania su cui Schlein ha già fatto intendere di non essere d’accordo.

“E’ sbagliato trasformare questo passaggio nella ricerca di uno scalpo politico“, una decisione che appare ancora più ingiusta “nei confronti di una persona stimata da tutti i suoi colleghi”. Lorenzo Guerini è stata una delle voci più critiche sulle scelte per il nuovo ufficio di presidenza, non per un tema “di equilibri”, spiega, ma perché non accetta “i processi a un cognome”. Il deputato non ha partecipato al voto. E come lui, riferisce l’Ansa, anche Marianna Madia. Madia avrebbe puntato l’indice sul “metodo”. Malgrado si “predichi il cambiamento” – è il senso del ragionamento – quella su de Luca sarebbe “un’operazione punitiva e senza mordente”, che ha preso di mira “solo una persona per il suo cognome“. Per Madia si dovrebbero affrontare “in modo serio” i problemi di organizzazione e di contenuti del partito “che sono innumerevoli“.

Per il resto la composizione dei vertici dei gruppi avviene proprio secondo la logica degli equilibri. Base Riformista, pur stigmatizzando il declassamento di De Luca, incassa la riconferma di Simona Bonafè come vicecapogruppo alla Camera. Tra le nuove nomine quella di Valentina Ghio, sinistra dem, Toni Ricciardi dei neoulivisti e a sorpresa di Paolo Ciani di Demos. Fino a lunedì nello schema era segnato il nome del bonacciniano Andrea De Maria che sarà invece tesoriere. A completare l’organigramma Andrea Casu e Federico Fornaro come segretari d’aula. Mentre, oltre a De Luca, ci saranno altri tre segretari con deleghe: Sara Ferrari, Roberto Morassut e Silvia Roggiani (segretari con deleghe comunicazione, coordinamento commissioni parlamentari, rapporti Senato e Partito).