Con il decreto anti-infrazioni il governo punta a “ridurre notevolmente le procedure di infrazione con la Ue e stabilisce una metodologia che eviti l’apertura di nuove procedure”. Mentre è di nuovo sotto attacco per i ritardi nella gestione del Pnrr, con le opposizioni che per tutta la giornata hanno lamentato la mancata trasmissione al Parlamento della relazione semestrale sull’attuazione del piano, il ministro degli affari europei Raffele Fitto in conferenza stampa dopo il Consiglio dei ministri rilancia parlando del decreto-legge che introduce disposizioni urgenti per l’attuazione di obblighi derivanti da attività dell’Unione europea e da procedure di infrazione e pre-infrazione pendenti nei confronti dello Stato italiano. “L’Italia – ha detto – al momento dell’insediamento del governo Meloni aveva 83 infrazioni pendenti (la medie europea è di 66), con questo dl si interviene per chiudere 8 processi di infrazione ed evitarne altri 12. E’ un lavoro importante che prevede un coordinamento con la Ue e un confronto preventivo con la Commissione“.
Il decreto, sulla scorta di quanto previsto dall’art. 37 della legge 24 dicembre 2012, n. 234, sulla partecipazione dell’Italia alla formazione e all’attuazione della normativa e delle politiche dell’Unione europea, contiene una serie di disposizioni la cui approvazione si rende necessaria a fronte di atti normativi dell’Unione europea o di sentenze della Corte di giustizia Ue, ovvero dell’avvio di procedure d’infrazione nei confronti dell’Italia che comportano obblighi statali di adeguamento. In particolare, il provvedimento mira ad agevolare la chiusura di 8 procedure di infrazione, di 7 casi di pre-infrazione e di un caso di aiuto di Stato, nonché ad adeguare l’ordinamento nazionale a 4 regolamenti e una direttiva.
Le procedure di infrazione sulle quali si interviene sono relative a diverse materie, dall’agevolazione in materia d’imposta di registro per l’acquisto della cosiddetta prima casa alle misure di tutela nei procedimenti penali e nel procedimento di esecuzione del mandato di arresto europeo, dalla disciplina del personale volontario e a tempo determinato del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco alle misure per il miglioramento della qualità dell’aria e della prevenzione dei rischi connessi all’esposizione alle radiazioni ionizzanti. Quanto alle procedure di pre-infrazione, si agevola la chiusura dei casi aperti alla Commissione europea in relazione alle disposizioni in materia di: garanzia dei depositi bancari; cumulo dei periodi di assicurazione maturati presso organizzazioni internazionali; pubblicità nel settore sanitario; rilascio dei passaporti; verifica dell’efficienza degli investimenti nella rete di distribuzione del gas.